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Cronaca

Incidente aereo 25 anni fa, si ricorda la tragedia in cui morirono 3 ragazzi: "Un dolore sempre attuale"

E’ successo esattamente 25 anni fa, una tragedia che all’epoca scosse la città di Forlì, con la morte di tre ragazzi in un incidente aereo

E’ successo 25 anni fa, una tragedia che all’epoca scosse la città di Forlì, con la morte di tre ragazzi in un incidente aereo. Era il 25 gennaio del 1998 quando Forlì si trovò a piangere la morte di Marianna Galassi, 26 anni, dell’amica Genni Gramellini di 21 anni e del fidanzato di Marianna, Gianluca Cantoni, 23 anni di Monghidoro, in provincia di Bologna. Nell’impatto col suolo si salvò solo Fabio Donati, anche lui forlivese, oggi di 48 anni, cugino di Marianna. 

La tragedia si consumò sull' Appennino bolognese, vicino a Roncastaldo di Loiano. L’ultraleggero con i quattro ragazzi a bordo, condotto da Cantoni (che aveva regolare brevetto di volo), partì da un’aviosuperficie bolognese, con l’ok della torretta di controllo. Doveva essere un’escursione di piacere per i 4 ragazzi – Marianna e Gianluca condividevano questa passione ancora prima di conoscersi -, ma sull’Appennino incontrarono il cattivo il tempo e – da quanto è poi emerso dalle perizie giudiziarie – il motore si bloccò a causa del freddo, portando l’aereo a precipitare.

L’impatto, ironia della sorte, avvenne a poche centinaia di metri dalla casa di Gianluca. Nello schianto con un albero il mezzo si spezzò, facendo cadere l’unico sopravvissuto poche decine di metri prima dell’impatto col suolo, nel quale il rottame rimase immediatamente avviluppato dalle fiamme.

A ricordare i 3 ragazzi morti, come ogni anno, sono i loro famigliari, con un necrologio congiunto. E quest’anno c’è stata la ricorrenza dei 25 anni dal tragico episodio, ben un quarto di secolo, che però non spegne il dolore dei famigliari.  A spiegarlo è Elvio Galassi, padre di Marianna, oggi 76 anni, assessore comunale dal 1999 al 2009: “La frase che può sembrare fatta, che devono essere i figli a seppellire i genitori e non il contrario è assolutamente vera: la morte di un figlio è un dolore che non si spegne mai e che sembra sempre attuale, anche se è passato un anno, 10 o 25 come nel mio caso. Il dolore resta sempre, poi le ragioni della vita ti portano ad andare avanti. E’ un dolore che non si può raccontare, ancora oggi, a 25 anni di distanza”.
 

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