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Incidenti stradali

Il dramma di Cristina Malandri, autopsia eseguita: fissati i funerali della mamma 44enne

Cristina Malandri era un volto noto del centro storico e dello sport forlivese. Molto amata, a decine anche sui social network hanno postato il loro commiato pieno di dolore

E' stata eseguita mercoledì l'autopsia sul corpo di Cristina Malandri, la 44enne morta investita sabato scorso in viale Roma, in corrispondenza dell'imbocco della Tangenziale, mentre si trovava in sella ad una bici da corsa. L'esame è stato svolto alla presenza della Polizia Municipale, che stanno indagando per ricostruire l'esatta dinamica della sciagura. Entro sessanta giorni il medico legale Donatella Fedeli, incaricato dalla pubblico ministero Claudio Santangelo, stilerà la perizia, alla quale contribuirà anche il professionista bolognese Silvano Simoncini, che dovrà chiarire cosa è successo esattamente sabato scorso. La famiglia della vittima è tutelata dall'avvocato Max Starni. La Procura ha concesso il nullaosta per i funerali, che si terranno venerdì alle 14.30 nella chiesa di San Mercuriale. La partenza dalla camera mortuaria è prevista alle 14.15. La camera ardente è aperta da giovedì pomeriggio alle 16.

Cristina Malandri (da Facebook)

Cristina Malandri era un volto noto del centro storico e dello sport forlivese. Molto amata, a decine anche sui social network hanno postato il loro commiato pieno di dolore. La 44enne era orefice da "Ororè" di corso Diaz, a pochi passi da piazza Saffi. La bicicletta da corsa era la sua grande passione e la praticava con il gruppo sportivo di 'Baldoni bike', il team "Vitamina". Anche suo marito Stefano Colombo è un volto noto in città, in particolare nel mondo del basket locale.

Ciclista morta su viale Roma, 13 ottobre 2018

 

L'incidente

La donna, in sella ad una bici da corsa, è stata colpita da due veicoli, una "Volkwagen Golf" ed un autoarticolato, entrambi i mezzi condotti da due uomini residenti fuori città, in Veneto. Che cosa sia accaduto tra i due mezzi e la bicicletta è ancora da ricostruire nei dettagli, anche se non mancano le ipotesi. Il dato viene ritenuto centrale al fine di individuare le esatte responsabilità. Da appurare anche se la 44enne stesse percorrendo la pista ciclo-pedonale, che in quel pericoloso punto è dotata di ostacoli per costringere le bici a rallentare in una sorta di "S" e consentire l'attraversamento delle rampe della tangenziale a passo d'uomo, oppure fosse nella normale carreggiata della rotonda.

Residui della bicicletta andata in frantumi sono stati recuperati perfino in tangenziale, vale a dire al termine della lunga rampa di accesso, in direzione A14. Anche questo dato è uno dei tanti tasselli da mettere assieme nel puzzle della ricostruzione dell'evento. Esclusa l'ebbrezza alcolica come possibile concausa dell'incidente: entrambi i conducenti dei mezzi a motore, sottoposti ai controlli di routine, erano sobri. I due conducenti sono stati indagati.

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