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Incidenti stradali

Dal coma alla rinascita, Eleonora torna a sorridere: "Riprendo per mano la mia vita"

Eleonora è rinata. E la miglior cura, citando la frase del celebre dottore Patch Adams, è l'allegria: "ridere aiuta a sentirsi meglio e a guarire prima"

Eleonora torna a sorridere. Il peggio ormai è alle spalle: l'8 novembre scorso un incidente stradale ha rischiato di spegnere per sempre i suoi sogni. E finita in coma dopo esser stata investita da un'auto mentre stava attraversando la strada sulle strisce. Un volo di una decina di metri, sotto gli occhi del fidanzato. Poi il buio. Un lungo sonno, e finalmente il risveglio. Eleonora, 24 anni il prossimo anno, non ha mai mollato. E dopo un periodo di riabilitazione a cura dei medici del percorso Gracer-gravi celebrolesioni dell'ospedale “Marconi” di Cesenatico, è pronta a riprendersi in mano la vita più determinata che mai. Eleonora è rinata. E la miglior cura, citando la frase del celebre dottore Patch Adams, è l'allegria: “ridere aiuta a sentirsi meglio e a guarire prima”. E nel suo percorso Eleonora non è stata mai sola, potendo contare sull'aiuto dei familiari, amici e medici. Quegli amici che hanno celebrato il ritorno a casa con una festa a sorpresa.

La prima domanda è d'obbligo: come stai?
Adesso sto bene, ho ancora dolore alla schiena, ma con la fisioterapia dovrebbe passare. Il risveglio dal coma non lo ricordo; so quello che ho fatto perché me lo hanno raccontato, ma in modo diretto non mi ricordo nulla.

Qual è il tuo stato d'animo?
Sono determinata a riprendere in mano la mia vita e ricominciare a fare tutto quello che facevo prima.

Torniamo indietro di qualche mese, a quel brutto 8 novembre? Cosa ricordi?
Fino a pochi giorni fa non mi ricordavo niente; poi però ho avuto un flash dei due fari della macchina che mi hanno colpito e mi hanno fatto volare. Mi ricordo che era davvero freddo, poi ho il vuoto. 

Il ricovero in ospedale, poi il risveglio: cosa si prova in quei momenti?
Ho solo dei flash confusi. Mi ricordo che una volta mi è uscita l'acqua gel dalla tracheotomia mentre mangiavo. Poi già da Natale la mia percezione del tempo e di quello che stava succedendo è aumentata. Il ricovero una volta che torni lucido, diventa "pesante" a livello psicologico perché sembra che il tempo non passi mai.

Pian pianino ti sei ripresa. Come si torna alla realtà?
Adesso devo continuare con la riabilitazione, ma non vedo l'ora di tornare a lavorare.

Ci racconti la tua esperienza durante la riabilitazione?
I miei genitori e i miei amici sono stati un grande punto fondamentale nel mio percorso. Anche il reparto dove sono stata ha un personale meraviglioso, dai dottori, i fisioterapisti, le logopediste e gli infermieri. Tutti si sono sempre dimostrati gentili e volenterosi. Ognuno di loro mi ha spronato ogni giorno e mi sono stati di grande supporto. 

Hai dimostrato una grande forza d'animo e l'aiuto dei tuoi familiari ed amici è stato fondamentale. Cosa consigli a chi ha vissuto la tua stessa esperienza?
Per me sono stati di grande aiuto e se sto recuperando lo devo a loro. Mi sento di dire a chi é nella mia stessa situazione che serve tanta forza di volontà, che bisogna essere combattivi e non bisogna mai arrendersi. E bisogna sempre guardare avanti. E riprendere in mano la propria vita.

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