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Cronaca

"La gestione dei "team": la meritocrazia e la diffusione dell'innovazione in sanità

Nel libro ci sono tutti i "maestri" e i "compagni di lavoro" della sua vita e tanti di loro erano presenti all'incontro di sabato anestesisti, chirurghi, infermieri, informatici e amici.

"La medicina secondo capitan Zantax" nasce da chi era stanco di sentirsi dire "Non c'è niente da fare, hai sbagliato paese, se pensi di cambiarlo".
Il dottor Giorgio Gambale riassume così, all'incontro organizzato sabato dall'Ordine dei Medici di Forlì - Cesena, le motivazioni per cui ha scritto un libro sulla sua vita e sulla sua visione della medicina. Nel libro ci sono tutti i "maestri" e i "compagni di lavoro" della sua vita e tanti di loro erano  presenti all'incontro di sabato anestesisti, chirurghi, infermieri, informatici e amici.

E "La gestione dei "team", la meritocrazia e la diffusione dell'innovazione in sanità" era il titolo dell'incontro formativo, ma in realtà dai relatori, Emanuele Padovani, Vanni Agnoletti,  Marco Bartozzi, Mauro Bertocco e Claudio Vicini è emersa davvero tutta la filosofia che il dottor Gambale ha applicato alla sua vita, quella di "un leader  che si vede quando ci sono da prendere i colpi per il proprio gruppo", come diceva Nelson Mandela.
Un leader che ha creato dei "discepoli" che sono diventati primari o che hanno vinto premi internazionali per il loro lavori scientifici, come il dottor Vanni Agnoletti, ora primario all'Ospedale di Reggio Emilia e qualche anno fa allievo di Gambale.

La storia di Gambale è la storia di un gruppo, quello della sala operatoria dell'ospedale di Forlì, che negli ultimi anni ha prodotto validissimi professionisti e ha vinto premi  europei come quello delle Amministrazioni Pubbliche, Eipa 2011, ritirato a Maastricht da una delegazione forlivese. "Il progetto di Forlì - ha spiegato Padovani, associato alla Facoltà di Economia - vinse ad Eipa contro centinaia di altri progetti provenienti da tutta Europa,  dimostrando che, se si organizza il lavoro in sala operatoria, si risparmiano risorse pubbliche. Il progetto forlivese, dopo quattro anni, è ancora all'avanguardia."

"I fattori del cambiamento si riassumono in una scaletta che abbiamo elaborato con il prof. David Young, notissimo economista che ora vive a Forlì - ha aggiunto Padovani - che comprende qualità e coerenza delle finalità, persone chiave che guidano il cambiamento, pressioni di medio e lungo termine, cultura organizzativa di supporto, buone relazioni amministrative, relazioni interorganizzative, semplicità e chiarezza degli obiettivi." Senza avere queste visioni nella medicina, come in qualunque altro campo, ha concluso il dottor Gambale, si resta "nella cuccia",  appiattiti, incapaci di creare cambiamento. In fondo, come diceva Abramo Lincoln, quasi tutti gli uomini possono affrontare le avversità, ma per avere prova del carattere di un uomo devi dargli potere.

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