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Lettura nell'epoca di internet: se ne è parlato in un incontro alla scuola "Manzoni"

Se ne è parlato in un bel pomeriggio di studio e di riflessione, alla biblioteca ABC, nella scuola primaria "Alessandro Manzoni"

Nell'epoca di internet e della simultaneità delle informazioni è ancora tempo di libri, per gli adulti, ma soprattutto per i bambini? Quali sono, se ci sono, i libri più adatti per i piccoli lettori? Ne hanno parlato lunedì pomeriggio, nella scuola primaria "Alessandro Manzoni", docenti, dirigenti, genitori. Sede dell'interessante e vivace dibattito è stata la biblioteca Abc, che la famiglia Cerini ha contribuito ad arredare, allestire e popolare di libri e di letture, in memoria della figlia Beatrice. La dirigente scolastica Anna Starnini ha ricordato varie iniziative sulla lettura e sul piacere di leggere in essere nelle scuole del quarto istituto comprensivo di Forlì e di Valle del Montone. Silvana Loiero, direttrice della rivista "La vita scolastica" - Giunti editore - ha ricordato i nove modi di Gianni Rodari per far odiare ai ragazzi la lettura, ha citato Tullio de Mauro, recentemente scomparso e fatto una significativa carrellata su alcuni autori e libri per ragazzi, che la casa editrice Giunti ha poi donato alla biblioteca.

Dal canto suo, Elena Baboni, editor e illustratrice della casa editrice Fatatrac, che gestisce spesso laboratori creativi per bambini, ha letto alcuni libri, spiegando anche la genesi e le storie che si nascondono dietro alla scrittura, alla costruzione e alla impaginazione di un libro per ragazzi. Il pomeriggio è trascorso in modo piacevole, con un momento conviviale - un tè in biblioteca - e intermezzi di letture leggere e divertenti. Con la convinzione che i bambini leggeranno se avranno nei loro adulti di riferimento dei lettori curiosi e appassionati, poiché a leggere e scrivere si può insegnare, ma l'amore per il libro e la lettura non lo si insegna, poiché esso sgorga naturalmente e naturalmente si propaga, come l'acqua senza gli argini. Come ebbe a dire Gianni Rodari nel 1973: "L'incontro decisivo tra i ragazzi e i libri avviene sui banchi di scuola. Se avviene in una situazione creativa, dove conta la vita e non l'esercizio, ne potrà sorgere quel gusto della lettura con il quale non si nasce, poiché non è un istinto. Se avviene in una situazione burocratica… soffocato dal meccanismo tradizionale, ne potrà nascere la tecnica della lettura, ma non il gusto. I ragazzi sapranno leggere, ma leggeranno solo se obbligati."

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