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Cronaca

L'economia provinciale tiene, nonostante i venti di crisi: si prevede un 2022 al +3,2%

Nonostante le difficoltà internazionali, diversi indicatori dell'economia provinciale sono in terreno positivo, con un aumento previsto per il 2022 del 3,2% in termini di ricchezza prodotta.

Nonostante le difficoltà internazionali, diversi indicatori dell'economia provinciale sono in terreno positivo, con un aumento previsto per il 2022 del 3,2% in termini di ricchezza prodotta. Alcune principali variabili economiche risultano, infatti, in terreno più o meno positivo: imprese attive e localizzazioni, produzione e fatturato manifatturiero, volume d’affari delle costruzioni, vendite del commercio al dettaglio, fatturato del settore turismo, esportazioni e presenze turistiche. Lo scenario è accompagnato dalla decisa riduzione delle ore di cassa integrazione, di cui occorre rimarcare il calo di quella ordinaria, ovvero quella più strettamente legata alla pandemia. Si rilevano però problematiche relative al settore agricolo, legate specificamente alle criticità meteo.Bene anche il credito alle imprese, con Forlì-Cesena che continua a registrare un incremento. In tale contesto si inserisce la netta crescita dell’inflazione che colpisce duramente il nostro territorio e che può rappresentare un freno alla ripresa economica.

“I segnali congiunturali sono positivi, ma lo scenario generale è estremamente complesso e instabile e rende difficile individuare un percorso di crescita tendenziale. Viviamo in un mondo in divenire che deve continuamente cercare un equilibrio - commenta Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna -. In questo contesto, la Camera continua il proprio lavoro a sostegno del sistema imprenditoriale, allargando il proprio impegno sul tema della transizione digitale, in particolare su energia e innovazione, anche con attività sperimentali. Continuiamo, inoltre, il lavoro del nostro Osservatorio economico, aggiungendo una nuova lettura con l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale per analisi predittive. La Camera vuole essere il soggetto autorevole, credibile e inclusivo, capace di coinvolgere tutti gli attori che operano nel territorio, per cogliere le opportunità per il futuro, oltre le emergenze. In questo processo, le imprese devono sentirsi protagoniste, per questo, con oggi inizia il percorso della Camera di commercio per la definizione del programma pluriennale 2022-2027, che prenderà ufficialmente il via il prossimo 22 agosto con una consultazione pubblica su piattaforma Open. Tra i principi fondamentali alla base del nostro percorso futuro, e dunque del programma pluriennale di mandato, ci sarà lo sviluppo di processi partecipativi sul territorio, perché la Camera di commercio si confermi luogo di dibattito aperto, di confronto, di elaborazione di idee, strumento strategico e agenzia per lo sviluppo territoriale”.

Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 30 gugno, è costituito da 36.657 imprese attive (sedi), in lieve aumento rispetto al 30/06/2021 (+0,3%). L’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 94 imprese attive ogni mille abitanti (90 in Emilia-Romagna, 88 in Italia). Più della metà (il 56,8%) del totale delle imprese attive in provincia sono imprese individuali, mentre le società di capitale, pari al 20% del totale, rappresentano una quota progressivamente crescente. Riguardo alla dimensione d’impresa, ben il 93,9% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da aziende con meno di 10 addetti.

In crescita il numero delle imprese artigiane (11.856 al 30/06/2022, +0,7% sullo stesso periodo dell’anno precedente) mentre si riduce il numero delle imprese cooperative (475 al 30/06/2022, -3,8% annuo). Le start-up innovative al 20 giugno 2022 risultano 70 (+6,1% annuo); la maggior parte delle stesse (il 78,6%) opera nel macrosettore dei Servizi. In merito all’andamento dei principali settori, la consistenza delle imprese agricole attive (6.176 unità al 30/06/2022) risulta in flessione del 2,1% rispetto al 30/06/2021.

Sul fronte della zootecnia (51,0% della PLV provinciale) si registra un prezzo in aumento (+58,7% media gennaio-giugno 2022 su medesimo periodo 2021) per il pollo da carne; uova: prezzo in crescita (+16,5% media gennaio-giugno 2022 su stesso periodo 2021). Le imprese del comparto pesca e acquacoltura, al 30 giugno 2022, sono 91, stabili in termini tendenziali. Nel mercato ittico all’ingrosso di Cesenatico, nel periodo gennaio-giugno 2022, si rileva una contrazione delle quantità commercializzate (-26,1% sul medesimo periodo del 2021) ed una flessione del valore del pescato (-6,4%), che risulta pari a 2,8 milioni di euro.

I dati relativi all’industria manifatturiera, derivanti dall’indagine congiunturale della Camera della Romagna (rivolta a imprese con più di 9 addetti), al primo trimestre 2022, evidenziano segnali positivi per produzione (+20,0% sul primo trimestre 2021), fatturato (+31,6%), ordini interni (+12,9%) ed esteri (+16,1%); le performance ottenute nel trimestre di analisi, inoltre, influenzano positivamente il trend medio degli ultimi 12 mesi (+21,9% e +27,0% i dati medi, rispettivamente, della produzione e del fatturato). La ripresa della produzione (sui 12 mesi) investe tutti i comparti, con i maggiori incrementi che riguardano, nell’ordine, macchinari (+32,2%), prodotti in metallo (+30,3%), calzature (+26,1%) e mobili (+22,6%). In tale contesto, si inserisce la crescita della dinamica occupazionale degli ultimi 12 mesi (+2,8%). In merito, infine, alla struttura produttiva, si rileva una sostanziale stabilità (+0,1%) della consistenza delle imprese manifatturiere attive al 30/06/2022 (3.444 unità), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nel settore delle costruzioni (5.798 unità a fine giugno 2022) si riscontra un incremento annuo del numero di imprese attive (+3,4%), correlato ad una espansione del volume d’affari nel primo trimestre dell’anno, sostenuto dagli incentivi statali e dal driver turismo: +4,4% rispetto all’analogo periodo del 2021 (fonte: indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna).

Per ciò che concerne il commercio al dettaglio, le vendite nel primo trimestre 2022, in termini tendenziali, risultano in aumento (+1,2% sul primo trimestre 2021), grazie al comparto non alimentare (+3,3%), mentre diminuisce l’alimentare (-8,2%); riguardo alla dimensione, media e grande distribuzione sono caratterizzate da un incremento (rispettivamente, +4,0% e +4,8%) che si contrappone al calo della piccola distribuzione.

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