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Cronaca

La Guardia di Finanza scopre una maxi evasione internazionale da 10 milioni

La verifica fiscale, spiegano da fonti inestigative, "è stata incentrata sull’analisi degli schemi di "aggressive tax planning", cioè sulle illecite strategie di “pianificazione fiscale”

La Guardia di Finanza di Forlì ha concluso una complessa attività in materia di fiscalità internazionale nei confronti di una società forlivese appartenente ad un Gruppo industriale scandinavo, specializzata nel settore del “mobile living”. La verifica fiscale, spiegano da fonti inestigative, "è stata incentrata sull’analisi degli schemi di "aggressive tax planning", cioè sulle illecite strategie di “pianificazione fiscale” che hanno come scopo quello di consentire a grandi gruppi internazionali di trasferire parte dei profitti generati nel territorio nazionale all’estero, evitando così di pagare le tasse dovute nel nostro Paese".

A seguito di una approfondita analisi di rischio, condotta dal Nucleo Speciale Entrate della Guardia di Finanza di Roma, supportata dall’ausilio delle banche dati in uso al Corpo, i militari del Nucleo Polizia Tributaria di Forlì hanno eseguito un’attenta e meticolosa ricostruzione delle complesse operazioni societarie infragruppo che avevano portato alla costituzione di una holding italiana (ossia una società finanziaria che detiene la maggioranza delle azioni e il controllo di un gruppo di imprese) che ha acquistato, a sua volta, le partecipazioni delle altre imprese italiane consociate (quindi già appartenenti al Gruppo), mediante la stipula di un contratto di finanziamento intercompany.

La verifica fiscale svolta dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria, illustrano gli inquirenti, "ha rivelato che sia la holding che i “finanziamenti intercompany” sono stati creati solo per consentire alla società capogruppo scandinava di abbattere notevolmente la base imponibile dei redditi da tassare in Italia, tramite la formazione di oneri fiscali inconsistenti (gli interessi per il finanziamento che in realtà non sono stati corrisposti)". Dalle risultanze delle Fiamme Gialle sarebbe emersa "l’inconsistenza e l’inefficacia dei contratti di finanziamento (tanto che non vi è mai stata nessuna movimentazione finanziaria), che erano praticamente dei veri e propri apporti di capitale nelle società del gruppo. In tal modo, il Gruppo societario del Nord Europa ha conseguito importanti vantaggi fiscali in termini di abbattimento della base imponibile dei redditi. Nello specifico, dal 2005 al 2015, ha potuto portare indebitamente in deduzione oltre 30 milioni di euro, generando così un tax gap (ovvero una “evasione reale”) di circa 10 milioni di euro".

L’amministratore della società, per il periodo compreso dal 2010 al 2015, è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Forlì per la valutazione della responsabilità penale per infedele dichiarazione dei redditi. L’attività della Guardia di Finanza di Forlì, viene chiarito, "rientra in un apposito piano operativo del Corpo diretto al contrasto dell’evasione fiscale internazionale, in cui diventa sempre più tecnica e avanzata l’ideazione di strumenti di elusione/evasione attuata dalle multinazionali attraverso pianificazioni fiscali aggressive".

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