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Cronaca

Indorato alla guida della Pediatria di comunità: "A rilento la vaccinazione anti-covid nei bambini"

"Ci troviamo ora in un fabbisogno crescente per i giovani, nei quali i lockdown e le limitazioni per la pandemia hanno acuito i disagi psicologici”, spiega Indorato

E' stata scelta come direttrice dell'unità operativa di 'Salute donna e infanzia' Giovanna Rita Indorato. A lei fa capo un servizio inquadrato nel dipartimento materno infantile  della Pediatria di comunità (gli ambulatori di via Colombo), il Consultorio Giovani e il Consultorio Famigliare. Si copre quindi la difesa della salute dalla prima infanzia all'adolescenza, dai vaccini ai disturbi alimentari, dalla consulenza psicologica alla sessualità responsabile, mentre per le donne si toccano aspetti cruciali come la gestione della gravidanza, la somministrazione di farmaci contraccettivi, la maternità fino alla menopausa.  Per Giovanna Rita Indorato, specializzata in Ginecologia ed Ostetricia, si tratta di un incarico “territoriale” che arriva dopo quattordici anni di attività ospedaliera, “cosa che mi permette di avere uno sguardo particolare di integrazione fra le due realtà”, spiega.

Questo servizio territoriale della sanità pubblica si è trovato in prima linea contro il Covid negli ultimi due anni. “In particolare ci troviamo ora in un fabbisogno crescente per i giovani, nei quali i lockdown e le limitazioni per la pandemia hanno acuito i disagi psicologici”, spiega Indorato. Altro aspetto critico è sostenere la vaccinazione anti-Covid dei bambini, che di fatto con il termine dell'ultima ondata è di fatto ferma perché le famiglie non stanno portando i figli, anche se la circolazione del virus continua a provocare quarantene e didattica a distanza nelle scuole. Su una platea di circa 11mila bambini tra i 5 e gli 11 anni nel Forlivese, hanno completato il percorso vaccinale in 3.400 circa, mentre sono 4.600 i bambini che lo hanno iniziato. In molti, con l'ondata di gennaio si sono trovati positivi tra la prima e la seconda somministrazione. Se si sommano questi dati a chi è immunizzato per malattia ci si avvicina – spiega Indorato – ad un livello di copertura dell'80%. “La prossima sfida è ora coinvolgere i bambini che stanno compiendo ora i 5 anni”. Altro dossier caldo è l'accoglienza dei profughi, circa la metà di loro sono minori, spesso non vaccinati per diverse malattie che in Italia non sono circolanti, ma lo sono ancora in Ucraina. La loro vaccinazione sarà necessaria per l'inserimento nelle scuole.

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