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Cronaca

Influenza, casi in aumento: ma si vaccinano sempre meno persone, anche anziane

Il raggiungimento del picco influenzale richiederà ancora diverse settimane per consentire la diffusione ulteriore del virus fra la popolazione; "per questo motivo - si legge in una nota dell'Ausl Romagna - c'è ancora tempo per vaccinarsi"

Il sistema di sorveglianza dell’influenza stagionale, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, ha evidenziato che in Italia, in coincidenza con la prima settimana del 2015, la curva epidemica dei casi ha iniziato la sua ascesa e mostra un andamento simile a quello osservato nelle precedenti stagioni influenzali, in modo particolare nella stagione 2012-2013. Il raggiungimento del picco influenzale richiederà ancora diverse settimane per consentire la diffusione ulteriore del virus fra la popolazione; “per questo motivo – si legge in una nota dell'Ausl Romagna - c’è ancora tempo per vaccinarsi, sia dal proprio medico curante (in particolare per gli anziani e i soggetti di tutte le età affetti da patologie croniche) sia all’Igiene Pubblica (per tutte le altre categorie nei confronti delle quali è prevista l’offerta gratuita della vaccinazione, fra cui gli addetti ai servizi di pubblica utilità e i donatori AVIS)”.

In base all’attività di monitoraggio delle vaccinazioni registrate sul portale del servizio sanitario regionale, a cura degli operatori sanitari che partecipano alla campagna antinfluenzale, emerge che le dosi complessive somministrate nel comprensorio forlivese sono pari a 23mila e risultano in diminuzione rispetto a quanto registrato nello stesso periodo del 2014. Questo decremento riguarda soprattutto i soggetti ultrassessantacinquenni e quelli con patologie croniche, per i quali l’influenza può determinare complicanze anche gravi. Dal sistema di rilevazione istituito su base regionale si rileva infatti che, nel comprensorio forlivese, in queste due categorie di assistiti sono stati somministrati complessivamente 21mila vaccini, mentre lo scorso anno i soggetti vaccinati nello stesso periodo risultavano essere 25.800.

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“E’ possibile – secondo l'Ausl Romagna - che ad oggi non tutti i medici di medicina generale abbiano registrato nel sistema on line le dosi già somministrate ai loro assistiti; tuttavia è altrettanto probabile che le notizie sul ritiro di alcuni lotti di vaccino antinfluenzali indagati per reazioni avverse, diffuse in occasione dell’avvio della campagna vaccinale, abbiano determinato un calo effettivo delle coperture, come risulta anche dai rilievi effettuati a livello regionale e nazionale. E’ bene ribadire che l’esito di tutte le analisi effettuate sui vaccini antinfluenzali ritirati a scopo cautelativo ha scagionato completamente questi prodotti ribadendone la sicurezza”.

“Al contrario, come è stato sottolineato ripetutamente da fonti autorevoli, ogni anno in Italia le complicanze dell’influenza causano circa 8mila decessi, in particolare proprio fra gli ultra sessantacinquenni affetti da patologie importanti. - continua la nota - Quindi i cittadini non devono temere la vaccinazione ma valutare i benefici che essa comporta in termini di salute: infatti non solo protegge il singolo individuo, ma anche chi gli sta vicino perchè riduce la circolazione dei virus influenzali nella collettività. In questa fase di aumentata circolazione dei virus influenzali fra la popolazione è importante anche adottare comportamenti di igiene personale che servono a limitare il più possibile la diffusione dell’influenza: lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o gel alcolici; coprirsi bocca e naso quando si tossisce o starnutisce; eliminare prontamente i fazzolettini di carta nel contenitore rifiuti; indossare, in presenza di sintomi influenzali, una mascherina se si frequentano ambienti sanitari, come gli ospedali; rimanere in isolamento volontario al proprio domicilio quando sono presenti malattie respiratorie febbrili, soprattutto nella fase iniziale”.

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