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Cronaca

Coronavirus, Bonaccini: "Con le varianti il contagio è ripartito più veloce e più forte di prima"

"Entro aprile supereremo il mezzo milione di persone vaccinate in Emilia-Romagna", annuncia il governatore

In Emilia-Romagna sono state somministrate oltre 400mila dosi di vaccino anticovid, il 75% di quelle disponibili. A fornire l'aggiornamento delle somministrazioni del siero è il governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. "In sostanza, stiamo effettuando tutte quelle che possiamo fare, considerando le scorte che vanno mantenute obbligatoriamente e quelle necessarie alle seconde dosi - afferma il governatore -. Abbiamo inoltre consegnato 50mila dosi vaccino AstraZeneca ai medici di base per la vaccinazione del personale scolastico".

"Sono 140mila i cittadini immunizzati definitivamente con le due dosi di vaccino Pfizer e Moderna - osserva Bonaccini -. Ormai è completata la campagna vaccinale al personale sanitario e sociosanitario, a operatori e degenti delle residenze anziani, categorie nelle quali il contagio è crollato. Ora gli sforzi del sistema sanitario regionale si spostano anche su altre fasce a rischio e sulla popolazione più anziana. Si stanno infatti facendo le vaccinazioni a domicilio agli ultraottantenni già assistiti, mentre da metà febbraio hanno cominciato tutti gli ultra85enni. Da ieri sono iniziate le prenotazioni per le persone di età compresa tra gli 80 e gli 84 anni (oltre 95mila hanno l'appuntamento già fissato sulla base della disponibilità dei vaccini che verranno forniti progressivamente alla nostra regione). Poi toccherà alle persone con patologie gravi".

"Entro aprile supereremo il mezzo milione di persone vaccinate in Emilia-Romagna - prosegue il governatore -. Come detto, sono cominciate anche le somministrazioni per il personale scolastico sotto i 65 anni con AstraZeneca, attraverso il contributo dei medici di base, mentre le Asl hanno avviato la campagna vaccinale per le persone con disabilità, partendo da quelli nelle strutture residenziali. A breve inizieranno anche le vaccinazioni per le forze dell’ordine, i vigili del fuoco, il personale universitario, ai quali vogliamo subito aggiungere anche le polizie locali e i volontari di protezione civile. E in aprile si comincerà con la popolazione settantenne.È il ritmo che stiamo tenendo con le dosi disponibili. Potremmo fare molto di più ed è per questo che abbiamo chiesto al Governo di prodigarsi affinché aumentino prima possibile le forniture (che invece tra gennaio e febbraio sono state tagliate) e al presidente Draghi di battere i pugni sui tavoli in Europa, affinché le multinazionali aumentino la produzione e rispettino i contratti".

"La priorità assoluta sono i vaccini - ribadisce Bonaccini -: la ricerca è stata portata avanti grazie a fondi pubblici e le aziende produttrici ora devono restituire alla collettività. Davanti ad una pandemia non c’è brevetto che tenga, i vaccini devono essere un bene pubblico. Peraltro, attendiamo anche nuovi sieri disponibili, a partire da quello Johnson & Johnson, monodose, la cui autorizzazione dall’Agenzia europea dovrebbe arrivare entro fine marzo. Così come vorremmo chiarezza su quello russo e attendiamo entro l’estate anche la disponibilità di quello italiano. In Emilia-Romagna possiamo arrivare a vaccinare fino a 45mila somministrazioni al giorno, oltre un milione al mese, ed è frustrante non poterlo fare perché non ci sono vaccini sufficienti".

Conclude Bonaccini: "Il contagio in questi ultimissimi giorni è ripartito, più veloce e più forte di prima a causa delle cosiddette nuove varianti, che si diffondono, in particolare rispetto allo scorso anno, molto di più tra i giovanissimi. In alcuni territori della nostra regione i reparti ospedalieri tornano in difficoltà per l’aumento di ricoverati nei reparti Covid e nelle terapie intensive. Stiamo intervenendo, ed è doveroso farlo, anche con provvedimenti restrittivi, sempre d’intesa con i sindaci e sulla base dei dati forniti dagli esperti della sanità. Sono giorni complicati e si devono avere la forza e il coraggio per decisioni anche difficili, ma necessarie, se vogliamo stringere ora, per poi ripartire prima possibile e per sempre. Confidando sul fatto che l’aumento costante (e ci auguriamo considerevole) delle persone vaccinate nei prossimi mesi ci faccia definitivamente superare questo anno così drammatico, anzi devastante".

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