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Cronaca

Infortuni sul lavoro in calo dal 2001 al 2011: indice di Incidenza al 44%

L’U.O. Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Forlì ha cercato di sostanziare la promozione di una moderna “Cultura della sicurezza sul lavoro”

Individuare strategie e produrre strumenti utili alle Piccole e Medie Imprese del territorio per rendere più efficace ed economico l’approccio alla sicurezza e salute in azienda. E’ così che l’U.O. Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Forlì ha cercato di sostanziare la promozione di una moderna “Cultura della sicurezza sul lavoro”, obiettivo principe della campagna europea biennale “Lavoriamo insieme per la prevenzione dei rischi”, che ha avuto il suo culmine nei giorni scorsi in occasione della Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro.

Per risultare davvero efficace, tale cultura deve essere basata su una collaborazione attiva fra il management aziendale, al quale spetta in primis la responsabilità della sicurezza e della salute, e i lavoratori e loro rappresentanti. L’unità diretta dal dottor Lamberto Veneri, che ha aderito fin dall’inizio alla campagna, ha quindi sviluppato diversi progetti, modellati sulle esigenze del territorio, i quali hanno coinvolto e coinvolgono tutt’ora decine di aziende e centinaia di lavoratori con utilizzo di interviste, questionari, focus group, scale di autovalutazione e altre metodiche innovative.

Due di questi, finanziati dalla Regione Emilia-Romagna e sviluppati in collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna, rispettivamente col Centro di Studi Avanzati sull’Umanizzazione delle Cure e sulla Salute Sociale e con il Dipartimento di Psicologia, si propongono di aiutare le Piccole e Medie Imprese forlivesi ad affrontare efficacemente alcuni fattori fondamentali della “cultura della sicurezza” quali l’impegno visibile della direzione, la comunicazione aperta, la capacità di far tesoro dell’esperienza e, soprattutto, la partecipazione attiva dei lavoratori.

Un terzo progetto, sostenuto dall’Inail, e sempre in collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna, in particolare con la  Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro  e il Dipartimento di Ingegneria Industriale, ha, invece, l’obiettivo di sviluppare strumenti semplici per ottimizzare l’organizzazione della sicurezza aziendale, valutarne i costi e i benefici economici nonché l’efficacia  in termini di riduzione degli infortuni e delle malattie professionali.

I primi risultati sono stati presentati durante il Convegno “Sicurezza e salute  sul lavoro; quale cultura e quali prassi”, che si è tenuto al Centro Universitario di Bertinoro il 18 e 19 ottobre. Naturalmente, accanto a queste attività innovative di promozione e di assistenza alle PMI, prosegue da parte dell’Unità l’attività di vigilanza e controllo sulla corretta applicazione delle norme di legge. Sotto questo aspetto, l’attività di prevenzione sembra dare lentamente i suoi frutti: negli anni diminuisce, infatti, non solo il numero assoluto degli infortuni, ma anche l’Indice di Incidenza degli stessi, cioè il numero di infortuni rapportato al numero di addetti, che è un indicatore più affidabile poiché tiene conto della diminuzione della produzione nell’ultimo periodo a causa della crisi economica. Dal 2001 al 2011, l’Indice di Incidenza nel comprensorio forlivese è sceso del 44%  (rispetto a una media regionale di meno 31%), passando da 48 a 27 infortuni ogni mille addetti, valore decisamente tra i più bassi in Regione (superiore solo a Reggio Emilia), con una netta inversione di tendenza rispetto al passato.  

Ogni anno, l’unità, conformemente agli obiettivi fissati dalla Regione, effettua controlli nel 9% delle aziende del territorio, selezionate nei comparti a maggior rischio secondo criteri stabiliti dal Piano Regionale della Prevenzione. L’attività ispettiva è particolarmente intensa nel settore edile, dove annualmente vengono controllati più di 200 cantieri. Purtroppo, però, gli infortuni sul lavoro continuano  ad essere un fenomeno grave e un problema di salute prioritario nel comprensorio forlivese, come per altro in tutta la regione. Le tabelle che seguono riportano i dati degli ultimi 5 anni forniti dall’Inail (i dati del 2012 sono ancora parziali); ancora si verificano circa 2.500 infortuni ogni anno, di cui circa il 5% con esiti permanenti o mortali.

Malattie professionali - Anche le malattie professionali sono un fenomeno importante, spesso sottostimato. Come mostra la tabella seguente, le patologie di gran lunga più frequenti sono le malattie da sovraccarico biomeccanico (muscolo-tendinee, articolari e neuropatie), la cui frequenza continua ad aumentare. Molto importante, umanamente e socialmente, il fenomeno dei tumori professionali, anche se numericamente basso; si tratta nella quasi totalità di tumori da amianto, dovuti ad esposizioni verificatesi molti decenni addietro.

Per contrastare queste malattie professionali l’Uopsal di Forlì, in attuazione del Piano Regionale della Prevenzione, sta portando avanti da alcuni anni due importanti progetti: “Prevenzione delle patologie muscolo-scheletriche correlate al lavoro” e “Monitoraggio e contenimento del rischio cancerogeno di origine professionale”, volti a migliorare la conoscenza del fenomeno e l’efficacia della prevenzione.

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