Zattini: "Il 2022 l'anno del Pnrr e dove impareremo a convivere col virus. Un progetto? Il sogno è l'Ex Eridania"
L'INTERVISTA DI FINE ANNO - Presto sarà modificato anche l'assetto della giunta: "Non ci sono più le posizioni del 2019, le modifiche saranno elaborate dai partiti dell'alleanza"
Un anno ancora di emergenza, questo che si chiude, mentre quello che verrà non sarà all'insegna, secondo le previsioni, dell'uscita definitiva dal tunnel del Covid. E' lo snodo che si appresta a vivere anche Forlì e ad annunciarlo con realismo è il sindaco Gian Luca Zattini, intervistato da ForlìToday per il tradizionale bilancio di fine anno. La città dovrà insomma ancora lottare contro il Coronavirus, ma nella consapevolezza di avere un tessuto economico forte che la mette in una posizione di maggior forza.
Sindaco Zattini che anno è stato questo 2021?
“Un anno a luci ombre. C'è stata una risposta del nostro tessuto economico e produttivo migliore di ogni aspettativa. Dall'altra parte, nonostante sia stato l'anno delle vaccinazioni siamo ancora in una fase problematica rispetto al Covid. Ma non dobbiamo più guardare i numeri assoluti dei contagi, ma quello dei ricoveri e delle terapie intensive, se no non usciamo più da questo incubo. Dobbiamo iniziare ad avere il concetto che con questo virus dovremo convivere per anni".
Siamo in un periodo di difficoltà, infatti. Schizzano i contagi, il tracciamento non riesce a seguire tutti i positivi, si formano code infine per i tamponi. Tengono i ricoveri, ma è sostenibile questa situazione nelle prossime settimane?
“Ci aspettiamo qualche risultato positivo dagli ultimi decreti rispetto ai tracciamenti, come per esempio la validità del test rapido se il caso risulta positivo. Ci sarà poi un'attenuazione sulle scuole dato che per 15 giorni ci sono le vacanze di Natale. Deve passare il concetto, invece, che non è cattiva volontà dell'Ausl: il personale sta lavorando al massimo e più del massimo, ma medici e infermieri sono quelli che sono”.
Veniamo da due anni molto duri, all'inizio c'era una forte unione di intenti, ma man mano che andiamo avanti cresce invece lo scoraggiamento, e a volte anche un dissenso alle misure di contenimento. Nel 2022 ci saranno fenomeni più diffusi di disaffezione per esempio sulla vaccinazione?
“No, ormai si è cristallizzata la nostra società: oltre il 90% delle persone hanno capito il valore del vaccino, mentre c'è una frangia che definirei irriducibile, che non intende farlo. Il momento del confronto e delle spiegazioni è finito. Dovremo trovare un punto di ricaduta con chi è rimasto fuori dalla vaccinazione, con posizioni anti-scientifiche che ormai non modificherà più. Ma sono positivo: partendo dal concetto che il virus c'è, sta a noi entrare in un'ottica di conviverci, dovremo guardare il bicchiere mezzo pieno, diversamente entriamo in una fase di depressione che inciderebbe anche sulle vaccinazioni. Ma non è vero che non è cambiato niente: la gente muore meno, ci sono meno ricoverati, l'economia è in nettissima ripresa. Il vaccino è l'unico presidio certo che abbiamo”.
Parliamo appunto dell'economia locale, come sta andando questa fase?
“In questi mesi ho fatto visite capillari a tantissime realtà del nostro tessuto produttivo, sto vedendo un mondo che sta avendo risposte a volte eccessivamente positive, dico eccessivamente perché numeri troppo positivi poi possono dare problemi di tenuta. Sta invece incidendo negativamente il rialzo del costo delle materiale prime. Rilevo che non abbiamo alcuna crisi aziendale importante in atto, mentre i dati ci danno un aumento di Pil importante. Non era scontato avere questi numeri dopo quello che abbiamo vissuto da marzo 2020, la città si dimostra ancora una volta una grande macchina industriale che sta funzionando al meglio”.
Le priorità della sua amministrazione per il 2022?
“Prima di tutto approcciarci al Pnrr al meglio, approfittare di questa finestra che non tornerà più: la macchina comunale deve essere in grado di accedere a questi finanziamenti; poi rimodernare la macchina comunale verso una digitalizzazione sempre più marcata; mettere mano alla grandi infrastrutture, discutendo del piano strategico della Romagna, dove dovremo trovare delle direttrici comuni di sviluppo con Rimini, Cesena e Ravenna. Abbiamo poi tanti contenitori culturali che devono essere definiti: palazzo del Merenda che è la vera casa del sapere forlivese, e il Quartiere Razionalista su cui continuiamo a investire. Infine come obiettivo primario ho che i nostri ragazzi devono andare tutti a scuola in presenza, non ci sia più neanche la prospettiva lontana della didattica a distanza”.
Un grande progetto che vorrebbe vedere realizzato nel corso del prossimo anno?
“Spero l'acquisizione e di portare avanti il progetto sull'area Ex Eridania. Poi per esempio il recupero e la nuova destinazione dell'hotel della Città, un altro punto di sviluppo del polo universitario”.
Il 2021 si chiude con l'ennesima polemica sui centri commerciali, quella sul Polo H. Ha detto più volte che è un'eredità che viene dall'amministrazione precedente, ma la sua amministrazione farà una revisione generale del piano del commercio?
“Sì, ma ci rendiamo conto che gli stessi che hanno detto tutti gli improperi possibili la settimana scorsa per esempio sul 'polo H' poi in Provincia hanno votato a favore? Coloro che hanno causato tutto questo, con la scellerata delibera del 2017, oggi danno un colpo al cerchio ed uno alla botte. Lo stanno facendo quei partiti che hanno autorizzato questo disastro. Ora abbiamo degli obblighi: non possiamo cancellare investimenti privati con un colpo di spugna. Non è semplice, e neanche giusto, azzerare diritti a imprenditori che hanno già speso soldi e magari pagato l'Imu per decenni. Nel rispetto di diritti non modificabili, il nuovo Pug riprogetterà in buona misura molti aspetti della programmazione urbanistica. Ma sempre nel rispetto del fatto che ci sono situazioni non disponibili e che non metteremo il Comune nelle condizioni di doversi esporre a costi non indifferenti”.
Centro storico, come nelle amministrazioni precedenti, il grande assente pare essere un piano complessivo per il centro. Vedrà alla luce o non è proponibile questo schema?
“Il centro storico è pieno di gente, io lo vedo dalla mie finestre del municipio. C'è una frequentazione che non si vedeva da anni. Abbiamo un progetto di riqualificazione della piazza e del centro, ma sta diventando, questo mito del centro in crisi, un mito che si sta ingigantendo: il centro è vivo e vitale. Ci sono due temi da distinguere: il centro e la crisi del commercio al dettaglio, quest'ultima non ha origine forlivese o nazionale, ma mondiale. Se guardo le nostre città sorelle in Romagna, non vedo differenza, vedo invece a Forlì una stagione di rinnovato entusiasmo. Abbiamo fatto investimenti sugli allestimenti natalizi, sono stati graditi ed è stato rimarcato dalle associazioni di categoria”.
Abbiamo detto addio in questi giorni ad Alberto Conti, una delle sue grandi battaglie era lo spegnimento dell'inceneritore. Ci arriveremo?
“Noi abbiamo rappresentato la nostra volontà a tutti i livelli. Ma qui il pallino ce l'ha in mano il Pd emiliano-romagnolo, se la Regione vuole domattina si spegne l'inceneritore. Gli stessi che qui si agitano avrebbero modo di agire presso chi ha il pallino in mano. Noi siamo disponibili a metterci intorno a un tavolo, consapevoli che è un tema difficile e complesso perché gli inceneritori sono due e attaccati. Ma è anche vero che ora siamo uno dei capoluoghi più virtuosi a livello nazionale per i rifiuti. C'è una parte della politica che avrebbe le chiavi degli inceneritori per agire subito e non siamo noi”.
Con l'università la chiusura di Mass Media e Politica ha rappresentato uno strappo. State ricucendo?
“Ci sono zero problemi con l'ateneo, la settimana stessa il rettore era nel mio ufficio. Non mi sogno di dire al rettore cosa deve fare con la didattica, nel rispetto assoluto dei ruoli. La lettura della polemica non era rivolta al Comune. Abbiamo totale sintonia su tutti i campi, noi abbiamo l'obbligo di sostenere e condividere con l'università un percorso che renda Forlì sempre più città universitaria”.
L'aeroporto, vista la situazione generale del volo aereo, non sta seguendo i programmi iniziali del suo sviluppo. Qui il tema 'convivenza col virus' si fa critico. Come la vede?
“L'aeroporto ha conquistato tante tratte aeree, ma è sotto gli occhi di tutti il momento difficilissimo per il turismo e per gli aeroporti. Quello che emerge è che lo spazio per un aeroporto c'era e questo è dimostrato. Vedo un grandissimo futuro: stiamo lavorando sul dare nuova linfa al polo aeronautico e aerospaziale, proiettato verso i nuovi materiali, le nuove tecnologie. Forlì ha tanto da offrire: nel mese di gennaio definiremo la firma di un protocollo con diversi soggetti che porterà ulteriore spinta allo sviluppo del sistema aeroportuale forlivese”.
Come sono i rapporti con l'opposizione rispetto all'anno scorso?
“E' un'opposizione che si è posta l'obiettivo di mettersi di traverso a tutto. Non ho mai sentito proposte, c'è sempre una visione burocratica dell'amministrazione, non potrò mai dimenticarmi che hanno avuto il cattivo gusto di non votare l'arrivo della facoltà di Medicina a Forlì. E' un modo legittimo di fare opposizione, ma credo non sia nell'interesse della città e forse neanche dell'opposizione stessa. Capisco che ci possa essere stata una fase di choc dopo aver perso le elezioni dopo decenni di amministrazione, però ora potrebbero essere più costruttivi”.
Invece nell'area di destra, nella sua maggioranza, non è un mistero che ci sono gruppi consigliari che la tirano per la giacchetta da mesi se non anni ormai. Sarà modificata la composizione della sua giunta nel 2022?
“La maggioranza è solidissima, la nostra discussione è sempre nell'ambito di una condivisione piena degli obiettivi. Poi bisogna prendere atto di alcune modifiche degli equilibri sempre nel perimetro della maggioranza. Stiamo lavorando ad una rivisitazione compatibile e condivisa da tutti. Bisogna prendere atto che non ci sono più le posizioni del 2019, le modifiche saranno elaborate dai partiti dell'alleanza. Il sindaco è un punto di coesione e non di divisione, e devo ringraziare tutta la mia maggioranza, che non ha mai fatto mancare appoggio all'opera della amministrazione”.