rotate-mobile
Cronaca Predappio

Lo chef vegan Jorgy Poggi torna dal "paradiso hippie": "Nella mia terra la nuova sfida"

Quasi 5 anni in giro per il mondo, per imparare tutto sulla filosofia vegan e crudista, per poi tornare , nel proprio paese di origine,  Predappio

Quasi 5 anni in giro per il mondo, per imparare tutto sulla filosofia vegan e crudista, per poi tornare , nel proprio paese di origine,  Predappio, nel cuore della Romagna, con l’idea di far conoscere un nuovo stile di vita e un’alimentazione più sana. Jordy Poggi ha 28 anni, ha frequentato a Londra una scuola di food styling su base vegetale molto nota negli Stati Uniti e poi ha fatto gavetta nei ristoranti, per diventare cuoco.  

Attualmente dove vivi?

opo aver viaggiato negli ultimi cinque anni, tra mete tropicali ed europee, mi trovo attualmente nel luogo che mi ha richiamato alle origini e in cui sono nato, Predappio.

Come e quando è nata la tua passione per la cucina?

La cucina è un modo di esprimere se stessi e la propria arte, raccontandosi agli altri. Essendo un tipo creativo ho sempre vissuto la vita sui fornelli come un piccolo laboratorio, dove sperimentare e a volte anche meditare. La cucina mi porta in un mondo fatto di sogni, distraendomi dai pensieri ricorrenti e stressanti della vita quotidiana, un mondo in cui posso materializzare le mie idee ei miei stati d'animo. In più, essendo nato in una tipica famiglia romagnola, la cura e la sapienza per il cibo mi sono state comunque ‘infuse nelle vene’ sin dalla giovane età, quando vedevo i miei familiari preparare con dedizione il pranzo e la cena per riunire a tavola amici e familiari, come quasi fosse un rituale sacro di convivialità.
 
Come ti sei avvicinato alla filosofia crudista, che è molto lontana dalla tipica cucina romagnola?

Il tutto è nato da malesseri di natura fisica che mi avevano portato a non poter vivere una vita normale. Con il cambio di alimentazione si è poi pian piano risolto tutto ed ho capito quanto l'alimentazione giochi un ruolo essenziale nella salute fisica e anche mentale. Questo 'uscire dagli schemi' mi ha poi portato a farmi tante domande su vari aspetti della vita, che solitamente diamo per scontati in una società che ci omologa sin dall' infanzia, e una volta che mi sono liberato da schemi mentali ho intrapreso molto naturalmente uno stile di vita più etico ed ho pian piano abbandonato i prodotti di origine animale. Accostare l’aspetto salutista a quello etico mi ha poi portato a focalizzarmi su una cucina innovativa, attualmente molto di moda all'estero, che è appunto quella crudista vegetale.
 
Dove ti ha portato il tuo lavoro?

Sono partito per Londra 5 anni fa e qui ho avuto modo di trasformare in lavoro la mia passione per la cucina, sempre di pari passo con il mio stile di vita. Ho iniziato a fare gavetta nei ristoranti che si occupavano di cucina vegan e sono poi pian piano cresciuto arrivando a lavorare in uno dei ristoranti leader a livello europeo nel campo crudista e vegan: Nama Raw Foods. Successivamente, rientrato in Italia, ho preso parte a corsi e conferenze sul rapporto cibo-salute, lavorando a stretto contatto con medici e naturopati olistici. In queste sedi ho potuto imparare molto sull'importanza della dieta quotidiana e dell’impatto del cibo sulla salute. Dopo qualche mese mi sono ritrovato a lavorare al CambioLogico , eletto tra i primi 10 ristoranti vegan in Italia, dove seguivo la produzione della linea crudista e di pasticceria. In questo ambiente ho avuto l'onore e la fortuna di conoscere colleghi fantastici con cui sono in contatto tutt'oggi. Pian piano la vita della città mi stancava e mi stava stretta, sono quindi partito per la Thailandia, essendo appassionato di mete tropicali con spiagge cristalline, pesci colorati, sole e caldo tutto l'anno. Qui ho vissuto felice e spensierato in una comunità spirituale dove venivano praticati tanto yoga, tantra e meditazione, in un’isola semideserta alle prese con elefanti, scimmie e pesci tropicali. La mia realtà era una piccola capanna di legno immersa nella giungla, dove a pochi metri si poteva nuotare in un mare cristallino circondato da persone che suonavano antichi strumenti indiani, mentre cantavamo e ballavamo tutti assieme. Un vero paradiso hippie. Per arricchimento personale e percorso di crescita spirituale sono anche stato in Messico, dove ho interagito con una comunità sciamanica, studiando antiche lingue vediche e praticando anche qui, tanto yoga e meditazione mentre mi dedicavo alla conoscenza dei principi della mente umana, attraverso rituali di antichi popoli indigeni indiani.

Come ti mantenevi?

Lavoravo come consulente e manager di centri detox, preparando diete salutari per chi aveva bisogno di riequilibrare la propria alimentazione per risolvere squilibri fisici
 
Come mai la decisione di tornare?

Dopo tanto tempo speso a vivere tra spiagge cristalline deserte e giungla tropicale, ho realizzato che quella vita da favola non portava a nulla di concreto e che, per realizzarmi, avevo bisogno di altro, che in una piccola isola non potevo trovare. L'alimentazione vegan sull'isola è già seguita da quasi la totalità delle persone, le quali sono altamente informate e quindi, da amante delle sfide quale sono, ho deciso di tornare per divulgare principi etici, attraverso la cucina e l'educazione alimentare, proprio dove le persone sono meno sensibilizzate ed informate. Ho sentito pian piano anche il richiamo delle mie origini e quindi sono tornato a Predappio. Al momento organizzo eventi, cene e corsi per far conoscere una sana e gustosa alternativa alla classica dieta mediterranea.

Non credi che sarà un compito difficile diffondere una cultura alimentare senza prodotti animali proprio in Romagna?

No, perché le persone sono molto sensibili alle questioni etiche, al rispetto dell’ambiente, alla cura della propria persona e anche aperte al cambiamento.
               

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lo chef vegan Jorgy Poggi torna dal "paradiso hippie": "Nella mia terra la nuova sfida"

ForlìToday è in caricamento