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Cronaca Meldola

Intruso nelle ore notturne alla casa di riposo "Drudi": "Più sorveglianza"

L'episodio si è verificato mercoledì scorso. “Per quale motivo si è aspettato l'ennesimo fatto grave per prendere provvedimenti?", si chiede Stradaroli

“Sono gravissime le affermazioni del presidente della casa di Riposo Drudi di Meldola, Cesare Valentini, in merito al blitz dell'estraneo entrato di sera nella struttura, minacciando l'infermiera di turno di spaccare tutto per avere l'attenzione di un medico”. A dichiararlo è Laura Stradaroli, candidata sindaco del comune bidentino. “Valentini ha affermato che un episodio del genere era già successo altre volte e lo stesso ha confermato l'operatrice (almeno 4 volte) che si è trovata davanti l'intruso minaccioso, riuscendo prontamente a chiamare i carabinieri”. I militari da parte loro  segnalano di aver spiccato alcuna denuncia a riguardo.

L'episodio si è verificato mercoledì scorso. “Per quale motivo si è aspettato l'ennesimo fatto grave per prendere provvedimenti? - si chiede Stradaroli – Per fortuna l'accaduto non ha avuto un epilogo negativo, ma questo dimostra ancora una volta la carenza di sicurezza e la mancanza di vigilanza”. In un precedente articolo Valentini aveva affermato che le telecamere di sorveglianza erano solo sei e che dovevano essere potenziate ma, per motivi di privacy, non era stato possibile.

“Sono un centinaio gli operatori della Drudi che chiedono più sicurezza e nessuno meglio di loro sa quali siano i punti vulnerabili della struttura e gli orari dove c'è più carenza di personale – spiega la candidata. “Se è vero che alle 23 scatta il coprifuoco e le porte interne ed esterne si chiudono, allora si può risolvere il problema del monitoraggio di chi entra ed esce liberamente con una vigilanza dalle 20 alle 24. E per vigilanza intendo un operatore del settore in guardiola, appaltato da agenzia, che faccia da filtro”. 

Secondo Stradaroli investire sulla sicurezza dove soggiorna un'utenza così delicata è d'obbligo in considerazione anche delle significative rette che i familiari pagano per l'assistenza ai propri cari. “Se ad aggredire l'infermiera (in questo caso da sola) fossero stati più individui o se l'intruso faceva da palo permettendo ad altri di raggiungere i piani, avrebbero potuto indisturbati rubare, oltre che farmaci, effetti personali dei degenti. Mi stupisco di come il cda abbia sottovalutato fino ad oggi questa eventualità. Quindi non bastano solo le telecamere, bisogna investire sulla sicurezza dell'intera casa di riposo per tutelare gli anziani ospiti e il personale che opera di notte”. E conclude “Non ci son o risorse economiche? si faccia economia su altri fronti: meno cene conviviali sotto le stelle a carico dei contribuenti e scelte più mirate per tutti i cittadini. Sono convinta che apprezzerebbero molto di più”. 

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