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Gli effetti della siccità / Castrocaro Terme e Terra del Sole

Invasione di cavallette, "non c'è tempo da perdere. Sorprendente l'attacco ai vigneti"

Martedì a Meldola tecnici del Settore Fitosanitario regionale insieme agli amministratori delle aree colpite ed alle Associazioni faranno il punto sulla situazione e coordineranno gli interventi

"Non c'è tempo da perdere". Il presidente di Coldiretti Forlì-Cesena, Massimiliano Bernabini, commenta così le diffuse infestazioni di cavallette che stanno interessando la fascia collinare e pedecollinare anche di Castrocaro. Si tratta della specie Calliptamus italicus, conosciuta anche come ‘cavalletta dei prati’, autoctona e generalmente meno dannosa rispetto a quella che sta creando danni in Sardegna.

"Nel territorio della provincia le coltivazioni di erba medica e le orticole sono quelle che subiscono le maggiori conseguenze dagli attacchi", analizza Bernabini, che definisce "sorprendente e completamente imprevisto l’attacco anche ad alcuni vigneti con nuovi impianti. In queste realtà le cavallette hanno interamente divorato il germoglio obbligando gli agricoltori ad un nuovo impianto l’anno prossimo con un conseguente danno oltre che di raccolto nell’annata corrente, anche nel rallentamento del ciclo produttivo della successiva".

"Naturalmente Il permanere delle condizioni siccitose ostacolano il ricaccio vegetativo e aggravano la situazione di crisi nelle piante colpite - aggiunge -. Va precisato però che non siamo di fronte a invasioni di insetti esotici, ma ad un aumento anomalo del numero di esemplari di una specie naturalmente presente nel nostro territorio e che, anche nel recente passato, ha causato momentanee esplosioni demografiche".

"A favorire l’invasione sono gli effetti della siccità di un 2022 che, con precipitazioni praticamente inesistenti e una primavera molto calda, favorisce il proliferare smisurato di questi insetti", continua. Le condizioni climatiche agevolano, infatti, uno sviluppo incontrollato di questo insetto con “invasioni bibliche” che, dopo aver toccato 23 paesi tra Africa, Medio Oriente e Asia, hanno raggiunto anche l’Italia, ricordando quelle del passato.

"Non c'è tempo da perdere - conclude -. In seguito alle numerose segnalazioni ricevute di agricoltori il cuoi raccolto è stato irrimediabilmente compromesso. Siamo intervenuti individuando i focolai e garantendo alle aziende del territorio il necessario interessamento da parte delle istituzioni e delle amministrazioni locali e regionali".

Martedì a Meldola tecnici del Settore Fitosanitario regionale insieme agli amministratori delle aree colpite ed alle Associazioni faranno il punto sulla situazione e coordineranno gli interventi. "Per ridurre le popolazioni di cavallette e contenerne i danni - ha commentato l’assessore regionale all'Agricoltura, Alessio Mammi - non si può però prescindere da un’attenta azione di presidio del territorio che può essere effettuata soltanto coinvolgendo tutti, dagli enti pubblici ai tecnici e agli agricoltori che operano nelle zone, soprattutto collinari, in cui vengono registrate le infestazioni".

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