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Cronaca

Ior, si rafforza la "flotta" delle auto: si estende la rete di accompagnamento dei pazienti

38 volontari autisti del territorio di Forlì-Cesena sono dunque pronti ad allargare un raggio d’azione già piuttosto ampio

Si rafforza la “flotta” delle automobili in dotazione dell’Istituto Oncologico Romagnolo per lo svolgimento dell’attività d’accompagnamento gratuito dei pazienti da casa ai luoghi di cura e ritorno. Grazie alla collaborazione con la Bcc ravennate, forlivese e imolese è stata aggiunta una “ammiraglia” dedicata ai malati che abitano la Valle del Bidente i quali hanno segnalato, tramite la voce della volontaria Ior Flavia Amadori, la volontà di poter disporre del servizio per recarsi in autonomia all’Irst di Meldola e i luoghi di cura dove vengono somministrate le terapie. La vettura andrà quindi a servire le cittadine di Civitella, Galeata, Santa Sofia, Corniolo: luoghi quantomai simbolici avendo dato i natali al professor Dino Amadori, fondatore dello Ior scomparso lo scorso febbraio. I 38 volontari autisti del territorio di Forlì-Cesena sono dunque pronti ad allargare un raggio d’azione già piuttosto ampio, come dimostrano i dati del servizio d’accompagnamento per l’anno 2019: sono stati infatti ben 579 i pazienti trasportati gratuitamente dal domicilio agli ospedali e ritorno, per un totale di quasi 122 mila chilometri percorsi al loro fianco in più di 4000 viaggi.

"Laddove le persone che soffrono nel territorio della Romagna manifestino un’esigenza dobbiamo essere pronti a rispondere - spiega il direttore generale Ior Fabrizio Miserocchi - grazie all’amicizia e alla vicinanza di aziende sensibili alla nostra causa, come la Bccravennate, forlivese e imolese, siamo in grado di fornire un’attività fondamentale in un’area, quella della Valle del Bidente, a cui siamo particolarmente affezionati per ovvi motivi. Il servizio d’accompagnamento è una delle immagini più nitide di come possiamo essere vicini a chi soffre: lungi dall’essere un semplice trasporto, tra volontari e pazienti si instaura naturalmente un rapporto di profonda empatia, tanto che non è raro che i nostri autisti vengano definiti “angeli”".

"Non si tratta solo di dare un passaggio alle persone sole o non autonome: si tratta di condividere un pezzo di strada, sia in modo metaforico che letterale. Il volontario attende insieme al malato l’inizio delle cure, facendogli compagnia - prosegue -. Insomma, ritengo sia una bella risposta ad uno dei temi che ci stanno più a cuore: l’isolamento a cui il tumore vorrebbe costringere il paziente che colpisce. Grazie nuovamente alla BCC ravennate, forlivese ed imolese, per aver mostrato la nostra stessa sensibilità nei confronti della cura a 360° del malato in Romagna; e un pensiero speciale anche alla nostra volontaria Flavia Amadori, che ci ha portato sul tavolo la questione e ha svolto il ruolo da tramite tra noi e l’azienda. Penso sia un bell’esempio di come chi collabora con noi, anche a titolo gratuito, si dimostri proattivo e attento alle esigenze del territorio in cui vive".

"La Bcc ravennate, forlivese e imolese ha a cuore il territorio e chi in esso abita - afferma Gianni Lombardi, vicepresidente vicario dell’azienda - essere vicini a chi soffre deve essere una priorità ed è fondamentale: è un discorso di dignità nei confronti delle persone e delle loro famiglie, un aiuto necessario ad alleviare difficoltà materiali e personali. Sosteniamo l’Istituto Oncologico Romagnolo in diverse iniziative, acquistare una autovettura per il servizio d’accompagnamento ai malati nella zona del Bidente, per i comuni di Santa Sofia e limitrofi, era diventata un’esigenza alla quale abbiamo contribuito prontamente e con convinzione".

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