rotate-mobile
Cronaca Meldola

Irst, avviato l'iter per l'intitolazione a Dino Amadori. Bilancio in attivo per l'ottavo anno di fila

Il più importante organismo societario ha approvato il Bilancio consuntivo 2019, per l’ottavo anno in attivo

Avviato formalmente l’iter che porterà Irst a chiamarsi Istituto Tumori Romagna "Dino Amadori". L’idea lanciata poche settimane fa dai sindaci del territorio e immediatamente accolta dalla società civile con unanime consenso, è diventata a tutti gli effetti una scelta d’Istituto. Ad approvare l’avvio dell’articolato percorso di modifica della denominazione, infatti, è stata l’assemblea dei soci, massimo organo dell’Irst, riunitosi martedì. Un doveroso gesto di riconoscenza e affetto verso chi, prima lo ha sognato, poi si è prodigato con tutte le proprie forze per la realizzazione di quello che è diventato, in poco più di un decennio, un centro oncologico di cura e ricerca tra i più importanti in Italia. Un istituto che prosegue lungo il proprio cammino di crescita nel panorama dell’oncologia nazionale ed internazionale come confermano le decisioni assunte e i valori evidenziati durante l’assemblea. 

Bilancio 2019: per l’ottavo anno Irst chiude in attivo

Si conferma la solidità economica e la costante crescita di Irst che, per l’ottavo anno consecutivo – ovvero da quando è stato riconosciuto quale Irccs – non solo incrementa il valore complessivo dell’attività che si attesta sugli 83 milioni di euro (pari a quasi 5,5 milioni in più rispetto al 2018) ma chiude in attivo il proprio esercizio. A fronte di un risultato operativo stabile, infatti, grazie ad un importante lascito, l’utile del 2019 è stato di 850mila euro. Somma destinata totalmente al finanziamento di progetti di ricerca indipendente. Da rimarcare, tra le varie voci nel campo della Cura, quella che più rispecchia l’attrattività di Irst verso l’esterno: il valore economico delle prestazioni offerte a pazienti extra-Romagna (in buona parte per radiometabolica, medicina nucleare, trapianti) che si attesta al 29% (di cui il 6% dall’Emilia) del totale della produzione. Anche l’ambito di Ricerca si caratterizza per aspetti fortemente positivi. Il valore dei ricavi complessivi si è attestato sui 12,1 milioni di euro (circa 600mila euro in più del 2018), grazie al trend di costante crescita dei finanziamenti sia pubblici sia privati.

Particolare rilievo meritano il contributo riconosciuto dall’Istituto Oncologico Romagnolo (Ior) – circa 1 milione di euro l’anno – e l’ottima percentuale di progetti vinti in rapporto a quelli sottoposti nei bandi competitivi (in media il 24% del totale nell’ultimo triennio; successi che, nel solo 2019, hanno portato 2,7 milioni di euro per lo svolgimento di innovative ricerche). Confermano la solidità delle attività svolte anche il valore della Ricerca corrente finanziata da Ministero della Salute (oltre 3 milioni di euro), i punti di impact factor complessivamente raggiunti dai ricercatori IRST, sempre più prossimi a quota 900 (erano 710 nel 2018) e l’incremento degli studi clinici (195) e pazienti arruolati. Notevoli i risultati conseguiti anche sul tema dei costi dove le molteplici azioni messe in campo per il contenimento della spesa per farmaci (avvio sperimentazioni, utilizzo biosimilari, ulteriore riduzione degli scarti) hanno permesso risparmi per oltre 3,6 milioni di euro per l’intero Servizio sanitario regionale. 

Personale

Primo volano della crescita, il personale (463 i dipendenti nel 2019, +16 rispetto all’anno prima) registra un incremento di produttività in termini di valore, produzione scientifica e prestazioni sanitarie. Si evidenzia che il 79% del personale è a tempo indeterminato.

Piano investimenti

Per quanto attiene gli investimenti in strumentazioni e strutture, per il prossimo triennio, IRST prevede oltre 20,3 milioni di euro in acquisizioni di strumentazioni (ad esempio, un nuovo Acceleratore Lineare per la Radioterapia) e per i lavori della nuova Farmacia Oncologica Unica.

L’impatto del Covid-19

Argomento ineludibile, affrontando l’andamento dell’anno in corso, è stato l’impatto della pandemia Covid-19 sulle attività. Un impatto non solo dovuto alla contrazione forzate di alcune attività di cura (sono state mantenute le prestazioni radio e chemioterapiche e quelle ad alta complessità) ma anche sui costi, stimati intorno ai 1,1 milioni di euro e in gran parte dovuti alle efficaci azioni di contenimento messe in campo da febbraio ad oggi (triage, dispositivi di protezione, smart working). Pur evidenziando il sostanziale mantenimento delle previsioni fatte in sede di Bilancio preventivo, i maggiori costi potrebbero realisticamente portare ad un peggioramento della situazione finanziaria.

Nuovo consiglio di amministrazione

L’Assemblea dei Soci ha provveduto alla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione, giunto alla scadenza del proprio mandato triennale. Alla presidenza del Consiglio d'amministrazione, su indicazione congiunta dell’Istituto oncologico romagnolo e delle Fondazioni di derivazione bancaria, è stato confermato, con unanime apprezzamento, il prof. Renato Balduzzi. L’assetto del CdA che guiderà l'Irst fino al 2022 si caratterizza per una sostanziale continuità in virtù delle conferme, da parte della Regione Emilia-Romagna, del prof. Andrea Ardizzoni (professore ordinario Università di Bologna e direttore Oncologia medica, Policlinico Sant’Orsola Malpighi Bologna) e del professor Angelo Paletta (Prorettore e docente di Controllo di gestione presso Università di Bologna); del dr. Giorgio Maria Verdecchia (già Direttore del Dipartimento di Chirurgia e Terapie oncologiche avanzante presso Ausl Forlì), indicato dalle Fondazioni bancarie. Al dottor Lorenzo Nardella subentra, invece, la dottoressa Gloria Lisi – nominata da Ausl Romagna e Comune di Meldola – attuale vicesindaco del Comune di Rimini, già presidente in diverse realtà cooperative e sociali. Secondo le modalità definite dallo Statuto si è provveduto a dare nota anche del nuovo Collegio dei Sindaci Revisori: Patrizia Preti (presidente), Massimo Moscatelli e Davide Bucchi quali Revisori titolari mentre Paola Bragaglia e Maurizio Concato sono i Revisori supplenti.

Conferma del direttore generale Giorgio Martelli

Contestualmente al nuovo Consiglio d'amministrazione e per la medesima durata, è stata confermato l’incarico quale direttore generale, al dottor Giorgio Martelli. L’assemblea ha, infine, voluto esprimere stima e gratitudine verso Mattia Altini, da lunedì scorso non più direttore sanitario Irst ma all'Ausl Romagna. “Sono certo - ha dichiarato Martelli, cui spetta il compito di proporre il nuovo direttore sanitario, che sarà nominato dal consiglio d'amministrazione nella prossima riunione –  di interpretare il sentimento di tutti coloro che, fin dalla nascita del progetto Irst, hanno avuto modo di vivere, ad ogni livello e titolo, le grandi doti di professionista e la rara umanità del dottor Altini, nel porgergli il nostro più grande e sentito grazie: non è retorica dire che, senza la sua tenacia, senza la sua capacità di rendere realtà le intuizioni nate da quell’incessante, profondo e prezioso confronto che aveva con il nostro caro prof Amadori e l’amore per questo Istituto, l’Irst non sarebbe quel riferimento per la cura e la ricerca riconosciuto a livello internazionale che è oggi. Doti da grande manager della sanità che sapranno rendere ancor più solido e dinamico il percorso dell’Ausl Romagna. Nella certezza che saprà operare al meglio per il bene di tutti i romagnoli e per la crescita della sanità della nostra Regione, a Mattia vanno i nostri auguri di buon lavoro".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Irst, avviato l'iter per l'intitolazione a Dino Amadori. Bilancio in attivo per l'ottavo anno di fila

ForlìToday è in caricamento