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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Meldola

Investimenti e alta diagnostica: per l'Irst di Meldola una nuova risonanza magnetica

La struttura sarà aperta anche a chi vive Irst sotto il profilo professionale, quindi relatori o partecipanti a congressi, ricercatori, studenti universitari, tirocinanti.

Nuovi investimenti nell’alta diagnostica, l’imminente via ai lavori di riqualificazione dell’Istituto San Giuseppe secondo i canoni dell’edilizia sociale, l’approvazione del nuovo Statuto. Prosegue, lungo diverse direttrici, il percorso di consolidamento dell’Irst quale Istituto di ricerca e cura di riferimento per la rete oncologica regionale. Ll’Assemblea dei Soci ha approvato il nuovo Statuto, con la Regione Emilia-Romagna che dà seguito all’ingresso nel capitale quale socio di maggioranza, consolidando il proprio ruolo negli assetti decisionali Irst e soprattutto fornendo ulteriore decisivo impulso al ruolo dell’Istituto nel progetto della Rete oncologica della Romagna.

In particolare si specifica la definizione dell’oggetto sociale dell’Istituto, evidenziando e rafforzando il suo ruolo pubblico nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale e del Servizio Sanitario Regionale e si adegua, quindi, la governance dell’Istituto secondo il principio della separazione tra le funzioni di indirizzo e verifica e quelle di gestione dell’Istituto. Dopo questo primo importante passaggio istituzionale, i soci hanno discusso e assunto l’impegno di proseguire con l’elaborazione degli ulteriori atti che possano consentire la futura configurazione del ruolo e del regime di finanziamento dell’Istituto, nell’ambito del Ssr in coerenza con quanto verrà contestualmente definito nel processo di consolidamento dell’Ausl della Romagna.

“Le iniziative presentate – ha spiegato l’assessore alle Politiche per la salute Carlo Lusenti – sono la cornice del più ampio quadro di iniziative di crescita intraprese da Irst. Potenziare le attività di ricerca, innovare, integrare sempre più i percorsi di cura, avviare progetti di umanizzazione, sono elementi strategici per l’intero Sistema regionale che, pur in momenti non semplici per il Paese, siamo impegnati a consolidare. La crisi non ci spaventa né rallenterà il processo di definizione di risposte qualitativamente sempre più adeguate alle necessità dei cittadini. Dopo aver approvato lo Statuto, entro l’anno completeremo il percorso di riorganizzazione dell’Irst, portando a compimento l’atto d’indirizzo; un passo che andrà in parallelo e in piena coerenza con quello intrapreso per l’Ausl della Romagna. Possiamo dire che entro un anno dall’approvazione della Legge 22, il disegno complessivo degli assetti sanitari in Romagna sarà completo.”

Come indicato dal Direttore generale Irst, Marcello Tonini, a dimostrazione dell’impegno dell’Istituto nel perseguimento dei propri obiettivi, sono state illustrate due progettualità, una di cura e ricerca, l’altra di accoglienza. La Risonanza magnetica 3 Tesla in corso di installazione al primo piano della palazzina in costruzione negli spazi retrostanti l’istituto (avvio attività previsto per febbraio-marzo 2015; la struttura ospiterà anche studi e laboratori di ricerca), rappresenta una piattaforma altamente evoluta che combina due tecniche - la risonanza magnetica per localizzare e diagnosticare i tessuti cancerosi e una tecnica di emissione di ultrasuoni focalizzati ad alta intensità (HIFU) per 'bruciare' le cellule maligne - e  costituisce un nuovo sistema non invasivo per il trattamento del cancro.

Le potenzialità del sistema formato da una Risonanza Magnetica Philips Ingenia 3.0 Tesla Omega HP (costo circa 1,8 milioni di euro; investimento coperto totalmente grazie a donazione eseguita da Fondazione Cassa dei risparmi di Forlì, Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, Istituto oncologico romagnolo e Romagna Solidale – Fondazione fra imprese di Romagna per la solidarietà sociale) e da Philips Sonalleve MR-HIFU indicate dal professor Dino Amadori, direttore scientifico Irst, permettono di effettuare analisi diagnostiche tra le più puntuali e pianificare trattamenti ablativi ovvero di terapie basate sul principio che energie termiche direttamente rivolte contro le lesioni possano portare alla distruzione delle stesse (tecnica HIFU).

Il sistema offrirà ai pazienti la possibilità di sottoporsi a un nuovo trattamento non invasivo più tollerabile e senza gli effetti collaterali negativi della chemio e della radioterapia. In base al progetto di collaborazione scientifica con Philips (Irst utilizzerà gratuitamente il sistema nel prossimo triennio, una volta conclusi i progetti di studio sarà valutato se procedere alla sua acquisizione), potranno essere curati i fibromi uterini e la palliazione del dolore da metastasi ossee, oltre al trattamento dei tumori prostatici, dei tumori epatici (primitivi e secondari), dei tumori al rene e al seno. Altre applicazioni possibili, ma non in programma al momento sono il trattamento dei tumori al pancreas e dei tumori delle vie biliari. A fianco delle attività di diagnostica, saranno avviati tre progetti di ricerca finalizzati alla valutazione dell’accuratezza diagnostica, sicurezza, tollerabilità, comfort e costo-efficacia di questo tipo d’indagine diagnostica, il suo utilizzo nell’individuare l’epatotossicità dei farmaci chemioterapici e il ruolo degli ultrasuoni focalizzati ad alta intensità guidati dalla Risonanza Magnetica 3 Tesla (MR-HIFU) nel trattamento del dolore da metastasi ossee da tumori solidi.

Se la ricerca è fattore fondante dell'eccellenza in qualunque campo, in quello sanitario non può però prescindere dagli aspetti legati all'accoglienza, alla parità d'accesso alle migliori chance terapeutiche, al rispetto per le esigenze del singolo paziente. Tra queste, la riqualificazione dell’Istituto San Giuseppe secondo i canoni dell’housing sociale, presentato da Mattia Altini, direttore sanitario Irst, assume ruolo centrale nell’offerta di servizi pensati per alleviare situazioni di possibile disagio a chi è già sottoposto al carico della malattia. Al termine della ristrutturazione (l’avvio dei lavori è fissato per fine anno mentre la consegna è prevista entro aprile-marzo 2016) l’Istituto San Giuseppe potrà ospitare studi medici, aree incontro/formazione ma soprattutto 30 camere di varia tipologia, arredate per accogliere adeguatamente pazienti oncologici a prezzi calmierati.

Il progetto, frutto di un articolato piano di finanziamento che intreccia risorse messe a disposizione dal Fondo Polaris, un bando per l'edilizia sociale del Fondo Emilia-Romagna Social Housing e un significativo impegno della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, impegnerà in tutto un totale investito di circa 3,5 milioni di euro. Grazie all’impegno diretto della Fondazione Carisp Forlì che accantonerà la somma necessaria nell’arco di 13 anni, la struttura sarà poi acquisita da Irst. L’offerta dell’Istituto si rivolgerà, anzitutto, ai pazienti e/o a chi se ne prende cura che, non residenti nelle vicinanze di Meldola, nella pausa tra una terapia e l'altra o per terapie eseguite ambulatorialmente su più giorni consecutivi (come nel caso della Radioterapia per i quali i tempi medi di accesso in Irst si attestano intorno ai 25 giorni), hanno necessità di alloggiare vicino all’Istituto, in un luogo confortevole e adeguato, a prezzi accessibili. Si tratta di una parte significativa di utenti Irst.

Dal 2007, anno di avvio delle attività, l’Istituto ha incrementato continuamente i propri dati d'esercizio e, parallelamente, gli obiettivi di cura e ricerca. L’implementazione dei servizi offerti segue di pari passo la crescita, di anno in anno, del numero di pazienti. Se nel 2012 gli utenti unici che si sono rivolti alle sedi Irst sono stati 14.770, nell’anno concluso da poco la cifra è stata di 15.962 di questi circa il 20% provenienti da fuori Regione Emilia-Romagna. La struttura sarà aperta anche a chi vive Irst sotto il profilo professionale, quindi relatori o partecipanti a congressi, ricercatori, studenti universitari, tirocinanti.

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