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Irst, importante studio congiunto sui processi di diffusione dei tumori

Bloccare con farmaci mirati i meccanismi che permettono al cancro di metastatizzarsi. Ad approfondire l'argomento ecco i risultati di uno studio pubblicato su Nature Medicine

Bloccare con farmaci mirati i meccanismi che permettono al cancro di metastatizzarsi ovvero colonizzare altre parti del corpo “sfuggendo” così alle terapie antitumorali. Ad approfondire quello che potrebbe essere un passaggio fondamentale in questa sfida, arrivano i risultati di uno studio pubblicato su Nature Medicine – una tra le più importanti riviste al mondo dedicate alla ricerca biomedica – frutto della collaborazione tra il Centro di Osteoncologia IRST diretto dal dr. Toni Ibrahim

sotto la supervisione scientifica del prof. Dino Amadori e il gruppo di studiosi guidati dal prof. Yibin Kang, direttore del Dipartimento di Biologia Molecolare della Princeton University. L’articolo svela, infatti, alcuni meccanismi a livello genico coinvolti nel processo di diffusione delle cellule di carcinoma in particolare della mammella.

Grazie al lavoro svolto dai ricercatori del Centro di Osteoncologia, tra cui la dr.ssa Laura Mercatali (Responsabile del settore biologico di Osteoncologia), sono state confermate su molecole umane le evidenze precedentemente raccolte da studi preclinici e modelli animali circa il ruolo, fino a oggi controverso, svolto da una famiglia di micro-Rna – ovvero piccole parti di RNA, una molecola di acido nucleico molto simile a quella del DNA – detta miR-200. In particolare è stato dimostrato che i miR-200, agendo su una particolare proteina (Sec23a), possono favorire la “colonizzazione” dei tumori in altre zone del corpo e rendere così potenzialmente inefficaci le terapie antineoplastiche. Tali risultati identificano questa famiglia di molecole come possibile obiettivo terapeutico per nuove e sempre più efficaci terapie biologiche antitumorali preventive.

“Bloccare il processo di metastatizzazione – ha spiegato prof Dino Amadori, Direttore Scientifico dell’IRST – rappresenta oggi una sfida per la ricerca in oncologia essendo questo processo la causa dei fallimenti terapeutici; una sfida che, come evidenziato dall'apporto fondamentale dato a questo studio, vede tra i protagonisti l'IRST e in particolare il Centro di Osteoncologia. Conoscendo in anticipo i processi molecolari di estensione della neoplasia sarà possibile un giorno mettere a punto terapie preventive, migliorando considerevolmente la qualità della vita dei pazienti”.

I risultati dello studio rappresentano un altro significativo risultato della ricerca traslazionale, ovvero di quel tipo di ricerca che punta alla diretta applicazione clinica delle acquisizioni e delle scoperte raggiunte nei laboratori. Un modus operandi che caratterizza l’IRST e il Centro di Osteoncologia sin dalla sua fondazione.

 

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