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Cronaca

Kabul nelle mani dei talebani, "Donne e minori vittime 'invisibili' della paura"

"Oggi dobbiamo essere consapevoli che è il momento di salvare vite umane", evidenziano gli assessori Rosaria Tassinari ed Andrea Cintorino

"È con grande angoscia che assistiamo in queste ore alla tragedia umanitaria che si sta consumando in Afghanistan. Le immagini delle migliaia di profughi che tentano la fuga da Kabul e il terrore che scorre sui visi di centinaia di donne e bambini della capitale non possono e non devono lasciarci insensibili". Così Rosaria Tassinari e Andrea Cintorino, rispettivamente assessori con delega ai Diritti Umani e alle Pari Opportunità dopo la conquista dei talebani di Kabul e la proclamazione dell'Emirato islamico.

"La drammaticità di questi eventi ci riporta con la memoria alla lunga stagione di conflitti che ha segnato la storia più recente di questo Paese - proseguono Tassinari e Cintorino -. Oggi come allora, sono soprattutto le donne e i minori le vittime ‘invisibili’ del conflitto e della paura. Una paura che ha il sapore della sconfitta, che parla di diritti civili conquistati con il sacrificio e la lotta all'emancipazione ma che oggi, dopo il ritorno dei talebani, è sinonimo di integralismo, di futuro spezzato e di libertà negate. Donne come bottino di guerra, donne che rischiano di pagare il prezzo più alto di un tragico ritorno al passato".

"È a queste donne, in fuga dalle violenze, e ai loro figli, che corre il nostro primo pensiero unito alla consapevolezza che non c'è tempo per ‘giudicare la storia’ - concludono -. Oggi dobbiamo essere consapevoli che è il momento di salvare vite umane".

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