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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La curiosità

L'aneddoto del 10 mancato: quando l'ex ministro Riccardi incontrò la prof del Liceo

Il giovedì prima delle elezioni, per circa un quarto d'ora, l'allora ministro Andrea Riccardi, presente a Forlì per impegni relativi alla campagna elettorale, fece una capatina dalla sua docente del Ginnasio

Il ministro e la professoressa, un episodio curioso è accaduto nel febbraio 2013 a Predappio Alta. Il giovedì prima delle elezioni, per circa un quarto d'ora, l'allora ministro Andrea Riccardi, presente a Forlì per impegni relativi alla campagna elettorale, fece una capatina dalla sua docente del Ginnasio. Sì, perché pochi ricordano che uno dei candidati alla Presidenza della Repubblica fu per un anno scolastico studente al Liceo “Morgagni” di Forlì. La professoressa Valeria Baccanelli, classe 1914 e scomparsa nel giugno del 2016, viveva con la sorella Maria Teresa in località Baccanello, sopra Predappio Alta. Per anni ha insegnato greco e latino al “Morgagni”.

L'incontro privato, preceduto da varie telefonate, si è svolto con tanto di scorta e alla presenza della segretaria del ministro. Parlando con l'insegnante, si scopre che il ministro avrebbe recriminato un 9 e mezzo ottenuto in una versione di greco, asserendo che si sarebbe aspettato un dieci. Conoscendo la cifra della docente, e dei tempi in cui la vicenda si svolse, pare evidente che “9 e mezzo” fosse già di per sé un voto straordinariamente alto, pertanto la prof centenaria, incredula, visse questa sorpresa con una punta di amarezza.

La versione era un brano del Vangelo, tradotto con buono zelo grammaticale, ma non ottimo, evidentemente. Forse perché era un passo che il giovane già conosceva, quindi sembrava più facile? La conversazione si sviluppò anche sulle vicende dell'immediato dopoguerra, in quanto la Baccanelli era figlia del podestà di Predappio. Polacchi, tedeschi, partigiani: in tanti sono passati da Baccanello negli anni velenosi dell'ultima guerra. Il ministro Riccardi manifestò pure interesse per Adone Zoli, presidente del Consiglio negli anni '50 che, con il cugino Pietro Baccanelli, operò per riottenere il corpo di Mussolini per seppellirlo nella tomba di famiglia al cimitero di San Cassiano.

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