rotate-mobile
Cronaca

L’assessore Donini: "Gli universitari possono scegliere il medico di base in regione"

La Regione, ha affermato l’assessore, non può pagare i tamponi agli universitari - in vendita al prezzo calmierato di 15 euro dopo l’accordo con le associazioni di farmacisti - “perché sarebbe un danno erariale”

I tamponi rapidi in farmacia e il loro utilizzo a pagamento da parte degli studenti universitari fuori sede, oltre all’aumento della possibilità di fare screening per gli studenti fra i 14 e i 18 anni, sono gli argomenti oggetto della risposta dell’assessore alla Salute, Raffaele Donini, a un'interrogazione della consigliera Valentina Castaldini (Forza Italia). La discussione è avvenuta in commissione Politiche per la salute e Politiche sociali, presieduta da Ottavia Soncini.

La Regione, ha affermato l’assessore, non può pagare i tamponi agli universitari - in vendita al prezzo calmierato di 15 euro dopo l’accordo con le associazioni di farmacisti - “perché sarebbe un danno erariale”. Gli studenti, però, ha continuato Donini, possono scegliersi il medico di medicina generale in Emilia-Romagna. Castaldini ha quindi replicato sostenendo che si deve cercare un accordo con le università, “per informare gli studenti, al momento dell’immatricolazione, che c’è la possibilità di scegliere il medico di base in regione”.

L'assessore ha poi ricordato che la farmacie si approvvigionano da sole, non sono previsti appalti pubblici, e che l’ipotesi di spesa per i primi sei mesi (l’accordo scade il 30 giugno) è di 11,5 milioni di euro. I dati vengono registrati in una scheda sul portale Sole e vengono poi inviati al fascicolo sanitario elettronico. Infine, la consigliera azzurra ha chiesto di allargare la possibilità di fare screening nelle scuole, nella fascia 14-18 anni.

Le vaccinazioni

Quanto alla campagna vaccinale, "l’obiettivo è vaccinare tutti entro fine maggio o inizio giugno, 3,8 milioni di persone (per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge occorre vaccinare 3 milioni di persone)”. Donini ha poi parlato dei ritardi rispetto agli arrivi delle dosi vaccinali: “La decurtazione dei vaccini è stata una doccia fredda, abbiamo quindi rivisto l’organizzazione della macchina, rendendola flessibile cioè in grado di essere calibrata al numero di dosi in arrivo”.

In merito alle vaccinazioni programmate nei prossimi mesi, "a febbraio dovremmo avere 341.050 dosi, a marzo a 643.972, somministrazioni che dovrebbero progressivamente aumentare tra aprile e giugno, con una disponibilità prevista di circa 800.000 dosi al mese”. Nei prossimi due mesi, ha aggiunto, “dovremmo vaccinare over 85 e poi over 80 (verrà inviata loro dal presidente Bonaccini una lettera sulle indicazioni per prenotarsi), successivamente tratteremo le categorie più vulnerabili e poi le persone nelle fasce d’età 75-79 e 70-74, in questa fase verranno poi coinvolti (con il vaccino Astrazeneca, inadatto per le persone anziane) il personale delle scuole, le forze dell’ordine e le categorie dei servizi essenziali”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L’assessore Donini: "Gli universitari possono scegliere il medico di base in regione"

ForlìToday è in caricamento