L'Ebe mai vista: un viaggio nella storia e nei personaggi che l'hanno fatta grande
Una mostra che stupisce e incanta per il suo valore non solo artistico ma anche storico, per il suo viaggio nelle opere ma anche nella vita dei personaggi che hanno fatto grande Forlì e la sua Pinacoteca. Si chiama "Il Viaggio di Ebe" la mostra, allestita in collaborazione con la Gipsoteca di Possagno, esposta al San Domenico fino all'8 gennaio. Nelle due sezioni della mostra si ripercorrono prima le devastazioni causate dal primo conflitto mondiale durante il quale furono seriamente danneggiati i gessi usati da Antonio Canova e conservati nella Gipsoteca di Possagno, poi i luoghi e le storie della famiglia Guarini che ha commissionato l'Ebe a Canova con video e foto dei palazzi che di volta in volta sono stati la 'casa' della celebre statua prima del suo trasferimento al San Domenico. In mostra si possono osservare, magistralmente illuminati per creare un'atmosfera surreale, pezzi mutilati dei gessi compreso quello utilizzato da Canova per realizzare l'Ebe forlivese.
Il BICENTENARIO DELL'EBE - L'occasione per questa mostra è duplice. Il bicentenario della realizzazione dell'Ebe, scopita tra il 1816 e il 1817 per commissione della contessa Veronica Zauli Naldi Guarini di Forlì, e i cento anni della Prima guerra mondiale da cui prende spunto la mostra vista anche in altre città ma riproposta a Forlì con allestimenti e temi diversi. Lo scempio causato dalle granate che colpirono il tetto della Gipsoteca di Possagno nel 1917 mutilando e frantumando i preziosi modelli in gesso creati dal grande artista per le sue sculture fu fissato con tragica ed efficace forza simbolica nelle immagini originali scattate dopo il 30 ottobre del 1918 e negli anni seguenti dai conservatori della Gipsoteca, Stefano e Siro Serafin, padre e figlio, qui riproposte insieme ad una rilettura fotografica dei gessi mutilati in chiave contemporanea da parte di due fotografi: Guido Guidi e Gian Luca Eulisse. LE FOTO NELLA PAGINA SUCCESSIVA
- 1 / 2
- Continua