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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

L'Emilia-Romagna salva dal coronavirus anche le assunzioni nella scuola

Con le scuole chiuse questa settimana fino al primo marzo, infatti, si poteva anche correre il rischio di non completare l'iter per una serie di pratiche burocratiche

L'Emilia-Romagna salva dal coronavirus anche le assunzioni nella scuola. Con le scuole chiuse questa settimana fino al primo marzo, infatti, si poteva anche correre il rischio di non completare l'iter per una serie di pratiche burocratiche. E tra queste anche l'avvio delle assunzioni, a partire proprio dal primo marzo, del personale che finora si e' occupato della pulizia nelle scuole in appalto. Da tempo il ministero dell'Istruzione ha decisioni di internalizzare questo servizio, anche se non prevedendo di assorbire tutto il personale (11.263 stabilizzazioni su 16.000 addetti a livello nazionale e 500 su 800 in Emilia-Romagna). Solo che, a quanto pare, tutto rischiava di bloccarsi proprio all'ultimo per lo stop imposto alle scuole dal coronavirus.

Ma martedì sera il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha firmato il decreto 17 che contiene chiarimenti applicativi dell'ordinanza di domenica scorsa, quella che appunto ha fermato le scuole dal 23 febbraio. Ebbene, questo nuovo atto prevede che, anche durante la chiusura per l'emergenza coronavirus, le scuole assicurino comunque la predisposizione degli atti amministrativi indifferibili, come appunto l'assunzione di personale Ata "in esito a procedura selettiva per l'internalizzazione dei servizi". Oppure sono autorizzate a sbrigare gli atti per "risoluzione contratti viaggi istruzione", le pratiche pensionistiche e la gestione dei "servizi improcrastinabili", come quelli di stalle e serre. "Andranno a questi fini coinvolti gli operatori strettamente necessari, in ragione del principio di precauzione", precisa il decreto.ùù

Tuttavia il decreto di ieri sera di Bonaccini non lascia tranquillo l'Usb del pubblico impiego. Perche' per effetto della nuova disposizione succede anche che alcuni lavoratori Ata in Emilia-Romagna tornino "al posto di lavoro": vengono infatti richiamati appunto "per svolgere attivita' che prevedono scadenze imminenti e gestione di servizi improcrastinabili". Usb quindi si chiede, "visto e considerato che alcuni dirigenti scolastici hanno disposto tale rientro del personale Ata tramite messaggio whatsapp nella serata del 25 febbraio, dopo appena due giorni di chiusura regionale di tutti i locali scolastici, se questi luoghi di lavoro siano stati sanificati con una procedura specifica prima dell'ingresso dei lavoratori, se gli uffici sono stati dotati di soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani con una concentrazione di alcool pari a 60-85%, se tutte le superfici sono state pulite e disinfettate adeguatamente come prevede anche la direttiva numero 1/2020 del Ministero della pubblica amministrazione". Se queste condizioni di tutela non fossero garantite, avverte Usb, "crediamo sia legittimo domandarsi se la salute e la sicurezza dei lavoratori Ata e di tutta la cittadinanza sia in questo momento tutelata nella nostra regione". (fonte Dire)

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