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Cronaca

L'epidemia divampa in un'altra casa di riposo: 28 positivi al virus alla 'Zangheri'

"Si è concordato con l'Ausl di organizzare un nucleo dedicato presso la nostra struttura. Proseguiranno i tamponi da parte dell'Igiene Pubblica ai restanti ospiti nonché al personale non ancora sottoposto a tampone"

Divampa il contagio all'interno della casa di riposo Zangheri: sono 28 i positivi al Covid-19 all'interno della struttura di via Andrelini, a cui si aggiungono i due coniugi individuati alla fine della scorsa settimana, di cui l'uomo, 96 anni, è morto sabato in ospedale. Dopo quest'episodio sono stati somministrati 85 tamponi, di cui appunto 28 positivi, così suddivisi per reparto: 22 ospiti al Reparto Poligneri, molti di loro asintomatici, 1 ospite al Reparto Minardi, 4 ospiti al Vassura ed 1 ospite al Magnani. I risultati sono arrivati giovedì mattina, dopo che erano stati effettuti i test martedì. E', insomma, un nuovo focolaio, dopo quelli che si sono verificati a Forlimpopoli, Rocca San Casciano e Meldola. 

“Giovedì mattina si è concordato con l'Ausl di organizzare un nucleo dedicato presso la nostra struttura. Proseguiranno i tamponi da parte dell'Igiene Pubblica ai restanti ospiti nonché al personale non ancora sottoposto a tampone. I nostri sforzi continueranno ad essere tali per la gestione della situazione”, spiegano in una nota la Presidente Wilma Vernocchi e la direttrice Annalisa Valgimigli. In sostanza, come già operato da altre parti la 'Zangheri' si sdoppierà in due ale autonome e isolate l'una dall'altra, per tenere separati positivi e negativi al Coronavirus.

Sempre Vernocchi e Valgimigli: “Ci teniamo precisare che fin dal 23 febbraio 2020, cioè da quando il Ministero della salute e Ausl hanno emanato, con vari decreti, comportamenti e norme per far fronte all'iniziale epidemia, abbiamo eseguito scrupolosamente ogni indicazione, non ultima di fare divieto ai famigliari, visitatori, volontari , di entrare nella struttura, provvedendo a un servizio di telefonate e videochiamate fra famigliari e ospiti. I nostri telefoni sono stati e rimangono a disposizione per qualunque informazione si desideri. Alla Casa di riposo Pietro Zangheri non è stato sottovalutato nulla e gli operatori sono stati dotati dei dispositivi di protezione come mascherine, guanti, camici , visiere, oltre a potenziare il servizio assistenziale”.

La Zangheri è una grande struttura con circa 300 ospiti, che sommati al personale di assistenza, a quello amministrativo e ai volontari, è normalmente una cittadella da circa 500 persone. Ià a metà marzo la 'Zangheri' aveva schivato il pericolo: "La preoccupante situazione era iniziata con l'entrata di un'ospite da parte dell'Ausl, proveniente da Villa Serena, il 16 marzo scorso. Successivamente domenica 22 marzo , a seguito del tampone positivo l'ospite fu trasferita immediatamente ad altra struttura. Provammo grande sollievo dal risultato negativo degli 89 tamponi sottoposti agli ospiti e personale del reparto. Nel caso dei due coniugi il marito di 96 anni era defunto all'ospedale Pierantoni sabato scorso, risultato positivo il tampone post mortem, mentre la moglie era stata immediatamente trasferita dalla nostra struttura". Purtroppo, però, questa volta il contagio non è stato bloccato e si è diffuso. Gli anziani ospiti per ora non possono usare gli spazi comuni e sono già partiti i provvedimenti per contenere al massimo il contagio.

I sindacati

"In riferimento ai nuovi contagi alla Casa di Riposo Pietro Zangheri, evidenziamo che questi avvengono a distanza di circa 10 giorni dal precedente episodio - affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maria Giorgini, Vanis Treossi ed Enrcio Imolesi -. Questa situazione non può non allarmare il personale, i residenti, i familiari e l’intera comunità forlivese. Viene spontaneo domandarsi se a 20 giorni dalla dichiarazione dello stato di emergenza con le relative restrizioni alla mobilità, queste indicazioni siano state applicate in maniera corretta. Ora però non è il momento di capire come è accaduto ma del cosa fare e farlo in fretta".

Cgil, Cisl e Uil di Forlì, sentite anche le categorie dei dipendenti e dei pensionati, chiedono "l’immediata applicazione dei protocolli previsti in questi casi, iniziando dalla creazione di un reparto ad hoc per le persone contagiate da Covid-19. Riteniamo altresì necessaria l’effettuazione per tutto il personale occupato e per tutti i residenti del tampone finalizzato alla ricerca di altri eventuali contagi. Ancora una volta dobbiamo segnalare l’insufficienza  del materiale di protezione agli operatori e la necessità di procedere con l’assunzione di altro personale medico e tecnico per fare fronte alla nuova situazione venutasi a creare. Infine riteniamo utile che alle operatrici e operatori che stanno lavorando in emergenza nell’intera struttura Zagheri sia garantita la stipula di una polizza assicurativa specifica per emergenza Covid-19  e il riconoscimento di una indennità di rischio come prevista per il personale dell’Ausl. La Casa di Riposo Pietro Zangheri è da sempre un fiore all’occhiello della nostra città, vogliamo che continui ad esserlo facendo da buon esempio per tutte le strutture similari presenti sul territorio".

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