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Sanità

L'Oculistica di Faenza fa squadra con quella di Forlì per aumentare servizi e qualità

Tra gli obiettivi prefissati era indicata l’integrazione delle equipe mediche con lo scopo di garantire una più ampia opportunità terapeutica sul presidio faentino e offrire ai giovani professionisti la possibilità di un percorso formativo più ampio

Una riorganizzazione di forte integrazione con l’Oculistica di Forlì per l'unità operativa di Oculistica dell'ospedale di Faenza. A soli tre mesi dall’inizio dell’interazione fra i due servizi sono già evidenti le importanti sinergie fra i professionisti e la migliore qualità per i cittadini. Sono trascorsi infatti appena tre mesi dall’affidamento dell’incarico di direzione dell’Oculistica di Faenza al dottor Giacomo Costa, faentino d’origine, già dirigente medico per 17 anni presso il presidio faentino e oggi direttore dell'Oculistica del Morgagni-Pierantoni di Forlì, ma già si possono cominciare a tirare le somme di questa importante sinergia. Tra gli obiettivi prefissati era indicata l’integrazione delle equipe mediche con lo scopo di garantire una più ampia opportunità terapeutica sul presidio faentino e offrire ai giovani professionisti la possibilità di un percorso formativo più ampio, sfruttando il background clinico e il case mix più complesso offerto dall’ospedale polispecialistico.

Integrazione fra i professionisti e incremento delle attività chirurgiche

Oggi il processo di integrazione delle due equipe è stato portato a termine; i professionisti più giovani lavorano in entrambe le sedi, in autonomia o con tutoraggio; tutti i medici partecipano alle attività di reparto, rimodulate sulla base delle competenze e dell’impegno assistenziale, alle attività di pronto soccorso e pronta disponibilità notturna su entrambi i presidi ospedalieri.

Sono stati creati dei percorsi di cura per la chirurgia avanzata del glaucoma, spostata da Forlì a Faenza, in quanto il setting assistenziale era particolarmente favorevole per questo genere di chirurgia, come dimostrato dall’incremento della attività in day-hospital, quasi raddoppiata in questo inizio anno rispetto al 2021 (sono stati effettuati più di 20 interventi di glaucoma e chirurgia vitreoretinica con una proiezione a fine anno di un centinaio di casi trattati). Questo ha permesso al contempo di assorbire su Forlì le terapie intravitreali; in questo modo si sono riportati i tempi di attesa virtualmente a zero per i nuovi pazienti ed è stato fornito un servizio puntuale, svincolato dalle logiche di sala operatoria, che mal si addicono ad una utenza molto anziana, sfruttando l’ambulatorio chirurgico dedicato all’interno del reparto forlivese.

Più offerta delle prestazioni ambulatoriali

E’ stata anche ampliata l’offerta di prestazioni ambulatoriali con prenotazione Cup, anche strumentali di secondo livello come l’Oct (tomografia ottica computerizzata). E’ confortante vedere l’aumento (+10%) di attività chirurgica ambulatoriale maggiore, (sono stati effettuati 340 interventi di cataratta; al momento nel blocco operatorio di Faenza è presente una sala operatoria dedicata all’Oculistica che è attiva tutte le mattine dal lunedì al venerdì, ed è inoltre in programma un prossimo incremento di attività in alcuni pomeriggi), un ritorno di fiducia dei pazienti che si affidano alle cure di questa oculistica faentina dimostrato dall’aumento dei pazienti, passati da circa 300 a fine anno ai 423 rilevati attualmente. E’ attualmente in corso l’unificazione delle liste di attesa per la chirurgia ambulatoriale, allo scopo di dare anche per la patologia benigna, ma che può essere invalidante, una risposta in tempi accettabili con un occhio di riguardo alla prossimità delle cure.

Gli ammodernamenti tecnologici

Un importante lavoro è in corso in queste settimane anche per l’ammodernamento tecnologico. Grazie al coordinamento del personale delle ingegnerie cliniche e il supporto economico della Direzione Generale, è stato spostato un fluorangiografo digitale da Forlì a Faenza con riapertura delle agende di prenotazione, sono stati acquistati quattro strumenti per la diagnostica di base (tonopachimetri e auto refrattometri computerizzati), un microscopio endoteliale per la chirurgia della cataratta, due lampade a fessura ed andrà a completare la dotazione strumentale un Angio-Oct, che andrà ad interfacciarsi con la strumentazione già presente a Forlì, anche in telemedicina, a supporto degli ambulatori delle cronicità.

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