L'onda anti-discriminazione sfila per le vie del centro storico: "Stiamo affermando il nostro spazio nella società"
L'appuntamento è organizzato da Rea Collettivo di Genere, insieme ad altre associazioni del territorio forlivese attive nell’ambito dei diritti "Lgbti+"
Sfileranno per le vie del centro storico di Forlì, "per il nostro spazio nella società, consapevoli che non lo stiamo chiedendo, ma lo stiamo affermando". Anche a Forlì, come in altre città d'Italia, si terrà sabato l'"onda" Pride contro ogni forma di discriminazione. L'appuntamento è organizzato da Rea Collettivo di Genere, insieme ad altre associazioni del territorio forlivese attive nell’ambito dei diritti "Lgbti+".
L'appuntamento è per sabato: alle 17 partirà un percorso da piazza Ordelaffi che si articolerà per le vie del centro. Sono previste cinque tappe per illustrare la storia del movimento Lgbti+ (Lesbico, Gay, Bisessuale, Transessuale, Intersessuale) , le origini del Pride, la vita di alcune personalità di spicco della storia del movimento in Italia e nel mondo. Gli attivisti di Rea, spiegano dal colletitivo, saranno presenti a ciascuna delle tappe per guidare la cittadinanza nel percorso. Alle 18.00 sarà organizzato un ritrovo al parco urbano, con tavoli tematici di discussione (della durata di circa trenta minuti), rinfresco e musica. L’evento si chiuderà intorno alle 22.
"Il Pride - spiegano gli organizzatori -. è un’occasione di festa ma anche di lotta e rivendicazioni politiche per la comunità queer. In un momento in cui le istanze Lgbti+ vengono commercializzate da grandi aziende, istituzioni e governi per dare una parvenza di progressismo a politiche reazionarie, nazionaliste o liberiste, è fondamentale rivendicare le origini radicali e anti-sistema del Pride. Il pride è per noi un momento per rendere le nostre identità visibili, pur nella società normativa ed escludente in cui viviamo. È un momento per rivendicare lo spazio pubblico, da attraversare e utilizzare in sicurezza, per tutte le soggettività".
"Lottiamo e rivendichiamo la nostra esistenza ogni giorno - viene aggiunto -: quando usiamo i pronomi di nostra scelta (maschili, femminili o neutri) quando chiediamo una carriera alias per le persone transessuali, quando chiediamo riconoscimento per le famiglie al di fuori della norma eterosessuale e cisgender, quando ci opponiamo alla demonizzazione delle soggettività intersessuali. Anche sabato lotteremo per il nostro spazio nella società, consapevoli che non lo stiamo chiedendo ma lo stiamo affermando".