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Cronaca

La celebrazione della famiglia e l'invito del vescovo Corazza alle coppie: "Ditevi 'Ti amo'"

Il vescovo Livio Corazza ha celebrato la festa della Sacra Famiglia nella chiesa "San Giovanni Battista" di Coriano, nuova tappa della "Via della Speranza"

"A momenti straordinariamente difficili dobbiamo reagire con una carità e con un amore straordinariamente forti. E noi possiamo puntare su famiglie unite che vivono giorno per giorno questo amore e questa solidarietà". Il vescovo Livio Corazza ha celebrato la festa della Sacra Famiglia nella chiesa "San Giovanni Battista" di Coriano, nuova tappa della "Via della Speranza", che prosegue il cammino di preghiera e testimonianze che si è svolto in venti tappe durante il periodo del lockdown e alla ripresa della vita di comunità, nella primavera scorsa.

Durante l'omelia il vescovo ha richiamato l'attenzione più volte allo stupore, "lo stupore di fronte ad un Dio che si fa bambino e figlio di una famiglia", ma anche "lo stupore che provavano Maria e Giuseppe nel sentire quello che si diceva di Gesù", "e anche noi siamo stupìti che Dio si è fatto figlio ed è rimasto in famiglia per trent'anni, tra lavoro e quotidianietà, un tempo paziente". 

Ed ecco, ha rimarcato Corazza rivolgendosi ancora alle persone presenti e collegate in streaming, "la virtù più importante in un famiglia, la pazienza giorno per giorno. L'amore si dimostra nella sua perseveranza". E l'esclamazione dello stupore: "Guai a noi se di fronte all'amore l'uno per l'altro non fossimo sempre stupìti, meravigliati, sorpresi, inorgogliti e anche profondamente grati l'uno all'altro. Gratitudine e riconoscenza rendono più vivo questo amore. Guai a darlo per scontato".

Da qui l'invito del vescovo a dirsi "Ti voglio bene" o "Ti amo": "C'è bisogno di sentirselo dire ed è bello. Ed ha un significato più forte dopo anni, perchè non sono parole dette o gesti compiuti nel momento dell'euforia per l'innamoramento, ma dopo anni di fatiche, conquiste, sofferenze e pazienza. E ancora più vero. Quindi santo cielo, ditevelo di amarvi".

"Ti amo - ha proseguito Corazza - vuole dire "puoi contare su di me". Questa è la tradizione concreta dell'amore e non semplicemente un vago sentimento. Ma affonda le radici su fatti concreti più precisi nella quotidianità". Così come lo scusarsi, il ringraziamento e il non dar per tutto per scontato. "La famiglia di Nazareth - ha evidenziato - ci aiuta a vedere motivi per crescere. La qualità più grande è l'amore e Giuseppe ha dimostrato di aver amore e fiducia in Maria. Un atto di fiducia straordinario. Si sono amati davvero e hanno avuto fiducia in Dio". La famiglia, ha concluso il vescovo, "è un dono e custodiamoci gli uni gli altri, un beneficio per aiutare la società ad essere migliore, ricordando anche di chi non ha una famiglia. Ed è' stata bellissima la solidarietà di questi giorni, come i seimila pacchi donati alla Caritas".

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