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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Forlimpopoli / Viale G. Matteotti, 54

La cena stellata al sole di provenza riscalda la gelida notte forlimpopolese

Biglietto di presentazione, una entrée a base di baccalà e purea di ceci, piatto tipico provenzale nato nel paese di Murs, famoso per la coltivazione di questo legume. A

Nonostante la morsa del gelo e i disagi causati dal rinvio della manifestazione prevista per il giorno prima, c'erano tante persone mercoledì sera all’Istituto Alberghiero “P. Artusi” per la seconda puntata della rassegna CucinArte, kermesse gastronomico-artistica che esalta le affinità elettive tra le prelibate creazioni di chef stellati di fama internazionale e le opere di artisti locali, condite da improvvisazioni teatrali in tema. Oltre centoquaranta sono stati gli ospiti che, beneficiando della breve tregua concessa dal maltempo, hanno sfidato l’ennesima allerta meteo per non mancare all’appuntamento con la cena stellata che ha sedotto i palati e riscaldato la gelida notte forlimpopolese coi colori e i sapori di Provenza.

La serata è stata all’insegna delle contaminazioni tra la cucina francese e la tavola mediterranea grazie alle superbe creazioni dello chef Xavier Mathieu, alla guida del ristorante gourmet Le Phébus & Spa Relais et Château che, oltre a vantare una stella Michelin, gode di una posizione invidiabile, immerso nel parco nazionale del Luberon a Joucas in Provenza, tra campi di lavanda a perdita d’occhio e le ocre del suo suolo terroso. Purtroppo, lo slittamento di un giorno della manifestazione e la presenza di impegni internazionali inderogabili non hanno consentito allo chef francese di godersi in diretta l’evento. Tuttavia, prima di partire, Xavier ha voluto incontrare docenti chef e alunni dell’istituto per impostare con loro tutta la linea della preparazione, così da assicurare la perfetta riuscita della serata, resa possibile soprattutto in virtù dell’attenta supervisione del suo preziosissimo sous chef Andrea Giacchini, ex alunno eccellente dell’Istituto forlimpopolese ora diventato braccio destro e sinistro dello chef stellato.

Ma, più in generale, è essenzialmente grazie all’altissima professionalità e competenza di tutta la squadra di docenti e alunni all’opera in cucina e in sala che l’assenza dell’ospite d’onore non ha pregiudicato il successo della serata. A stregare il palato dei tantissimi ospiti che hanno affollato la grande sala dei ricevimenti dell’Istituto è stato un menù caratterizzato da piatti tipici della tradizione provenzale reinventati in chiave moderna verso una “cucina snella e pulita tendente sempre più all’essenziale del gusto, intendendo con ciò sottolineare le affinità e le corrispondenze tra la cucina del sud della Francia e la nostra sapienza mediterranea, con molto olio d’oliva e poco burro e panna”, secondo quanto ha spiegato Giacchini, ormai da quasi sei anni in Provenza alla corte dello chef stellato Xavier Mathieu. Biglietto di presentazione, una entrée a base di baccalà e purea di ceci, piatto tipico provenzale nato nel paese di Murs, famoso per la coltivazione di questo legume.

A seguire sono stati poi un altro grande classico della cucina francese, la zuppa di cipolle gratinata con Castelmagno, formaggio di capra e uovo a sorpresa e un’altra esplosione di sapori e profumi con gnocchi ripieni di Musotto, servito con gambero rosso glassato alla cera d’api e cialdina al nero di seppia. Si è poi proseguito con pancetta arrostita, mele gialle tipiche provenzali e verza cotta in crosta di sale e infine le dolci note rinfrescanti di un dessert imprevisto a base di insalatina di finocchi, aneto, spuma di yogurt, gocce di assenzio, altro liquore tipico del Sud della Francia, miele di lavanda e arachidi al caramello salato. Ad accompagnare i piatti stellati i profumi di un “Belfiore” Pagadebit Dop e la nota corposa e agrumata di “Pandora” Albana secco Docg offerti dalla Cantina cesenate Il Glicine insieme con il carattere strutturato di “L’Attesa” Sangiovese superiore Dop e il neo imbottigliato “Essia” vino passito da uve stramature, offerti dall’azienda vitivinicola Terre Giunchi di Cesena. Alla corte artusiana imbandita a festa, non solo i sapori di Provenza, ma a fare bella mostra di sé sono state anche le opere di due artiste locali in armonioso connubio con le ricette proposte.

Da un lato il realismo magico delle creazioni di Miria Malandri, ispirate ad alcuni tra i più suggestivi fotogrammi della storia del cinema, e dall’altro l’arte materica dei quadri-scultura di Claudia Marinoni, che ha scelto di esporre le opere che meglio sottolineano il filo rosso che lega arte e cucina, ossia creatività e leggerezza. Piacevoli incursioni recitative all’insegna di tinte noir e tragicomiche sono state, infine, quelle messe in scena durante la serata dalla giovane Compagnia teatrale Gl’Ignoti di Cesena. “È proprio questo lo spirito di CucinArte - ha commentato soddisfatto il dirigente Scolastico Giorgio Brunet - regalare una serata unica, un’esperienza totale capace di riunire a tavola molteplici espressioni artistiche, intessendo insieme storie d’arte e di cucina”.

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