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Cronaca

La chirurgia toracica in Giappone per spiegare l’uso del robot

Marco Taurchini, dell'U.O. di Chirurgia Toracica "Antonio Vio" dell'Ausl di Forlì, diretta da Davide Dell'Amore, è stato invitato al 3° Simposio Internazionale organizzato dall' "Osaka Medical Center"

La chirurgia robotica toracica forlivese sbarca in Giappone. Marco Taurchini, dell’U.O. di Chirurgia Toracica “Antonio Vio” dell’Ausl di Forlì, diretta da Davide Dell’Amore, è stato invitato al 3° Simposio Internazionale organizzato dall’ “Osaka Medical Center for Cancer&Cardiovascular Diseases”, in programma sabato 3 dicembre, per parlare di “Chirurgia robotica nelle neoplasie maligne dell’esofago”.

“Future Technology in Cancer Medicine” è il titolo del simposio che richiama professionisti da ogni parte del mondo, e proprio il robot presenta da questo punto di vista grandi potenzialità, promettendo interventi sempre meno invasivi e dunque migliori decorsi post-operatori per il paziente. «In chirurgia toracica – commenta il dott. Taurchini – siamo solo agli inizi: sino ad ora abbiamo utilizzato gli strumenti robotici della chirurgia generale, perché ancora non ne esistono di specifici per la toracica. Tuttavia, ci si sta lavorando e quando saranno disponibili, assisteremo sicuramente a una grande crescita». L’U.O. di Chirurgia toracica forlivese ha scommesso già da alcuni anni sulla robotica, collezionando, dal 2008, oltre 50 interventi fra lobectomie, timectomie, e patologie mediastiniche. L’equipe si è specializzata soprattutto sull’esofago, intervenendo col Da Vinci su diverticoli, patologia neoplastica e funzionale. Per apprendere tale tecnica, che garantisce notevoli benefici al paziente senza sacrificare la radicalità chirurgica, il dott. Taurchini ha effettuato un apposito stage a Los Angeles, al City of Hope Hospital, nell’equipe del prof. Kemp Howard Kernstine, massima autorità nel settore. In Italia, sono pochi i centri che utilizzano il robot in chirurgia toracica: oltre a Forlì, Padova, Pisa e lo Ieo (Istituto europeo di Oncologia) di Milano.

In Giappone, al contrario, si tratta di un campo ancora inesplorato, tant’è vero che nel 2009 lo stesso dott. Taurchini fu invitato proprio all’Osaka Medical Center per illustrare l’esperienza dell’U.O. di Chirurgia Toracica di Forlì in robotica. Il viaggio favorì un reciproco scambio di conoscenze: nell’occasione il chirurgo dell’équipe forlivese effettuò uno stage diretto ad approfondire il trattamento conservativo di alcune patologie neoplastiche, in particolare il carcinoma bronchiolo alveolare (Bac), approccio diffuso in Giappone e pochissimo praticato in Occidente. «Da allora i rapporti con il centro di Osaka sono proseguiti e ulteriormente intensificati, come dimostra quest’invito – commenta il dott. Davide Dell’Amore – d’altronde, per la nostra unità il confronto e i legami con altre strutture italiane e straniere all’avanguardia sono fondamentali: solo così si può crescere e offrire ai pazienti trattamenti sempre migliori».

Al 3° Simposio Internazionale di Osaka parteciperanno i maggiori esperti mondiali di diverse branche mediche collegate alle neoplasie del distretto toracico; per l’Italia, interverrà anche la dott.ssa Franca Melfi, del Dipartimento Cardio-Toracico dell’Università di Pisa nonché presidente del Robotic Working Group dell’European Association of Cardio Toracic Surgery, di cui fa parte lo stesso dott. Taurchini. «Sarà un convegno multidisciplinare, perché oggi quest’approccio si è dimostrato il più efficace nell’affrontare le patologie neoplastiche – illustra il chirurgo – ampio spazio sarà riservato alle nuove tecnologie relative alla biologia molecolare dei tumori. Ogni neoplasia, infatti, è a sé stante, per questo, si punta a sviluppare terapie target, cioè specifiche per le caratteristiche di ciascun soggetto, attraverso analisi genetiche. In Giappone, su questo fronte, si stanno impegnando molto».

 

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