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Cronaca

La classifica del Ministero: Irst primo in Italia, il neo-direttore: "Competeremo in Europa"

Il nuovo direttore scientifico raccoglie il testimone di Dino Amadori, che non solo ha fatto nascere l'Irst (e che quest'anno chiuderà un bilancio superiore a 70 milioni di euro), ma lo ha portato ai vertici in Italia.

Trasferire i risultati della migliore ricerca a tutti i malati, senza alcuna distinzione: per presentarsi  Giovanni Martinelli, il nuovo direttore scientifico dell’Istituto Tumori della Romagna (Irst) di Meldola, sceglie la linea del massimo servizio e quasi ritorna al 'Giuramento di Ippocrate', lui che non è certo un medico novizio, ma un professore dal curriculum chilometrico nel campo della cura del cancro.  La sua prima priorità sarà “prendere i giovani ricercatori di questa struttura, metterli in grado di svolgere un servizio generoso, attento, empatico e sensibile”, con lo scopo di “trasferire ogni singola energia affinché la ricerca si trasformi  in salute pubblica”. E' così che Martinelli si è presentato martedì mattina ai media locali.

Irst primo in Italia

Il nuovo direttore scientifico raccoglie il testimone di Dino Amadori, che non solo ha fatto nascere l'Irst (e che quest'anno chiuderà un bilancio superiore a 70 milioni di euro), ma lo ha portato ai vertici in Italia. Una recente classifica del Ministero della Salute, infatti, piazza l'istituto di Meldola al primo posto in Italia per la “ricerca corrente”, “un indicatore che mette assieme diversi parametri come la complessità delle patologie affrontate e le diverse voci dell'efficienza”, spiega il direttore generale dell'Irst Giorgio Martelli. In trend ascendente sono i finanziamenti destinati alla ricerca: + 30% nel 2017 i fondi ricevuti per la ricerca corrente, pari a 2,8 milioni di euro. Ma l'Irst è stato in grado nel 2017 di presentare ben 102 progetti in bandi competitivi di livello regionale, nazionale ed europeo, riuscendo a vincere in 15 progetti, per un totale di 4,6 milioni di euro ottenuti. Dal 1 gennaio 2018, inoltre, sempre l'Irst di Meldola “ingloberà” il Registro Tumori di Ferrara, coprendo tutta l'area Romagnola, Imola e tutta la provincia di Ferrara, con un bacino di quasi 2 milioni di abitanti. Dino Amadori è stato insignito del titolo di “Direttore scientifico emerito” e in questa veste potrà continuare a prestare la sua preziosa opera all'Irst, a titolo gratuito.

Martinelli: "Due malati su tre oggi guariscono" - IL VIDEO

Verso la competizione in Europa

“Di fronte a questi risultati vengo ad integrarmi in un grande progetto già ben avviato”, spiega Martinelli, che rifugge i tecnicismi per andare dritto al cuore della questione che è “una ricerca al servizio del cittadino ammalato di cancro”, in una “regione che  ha la sopravvivenza  al cancro alla mammella più alta del mondo”. Martinelli promette quindi continuità, sebbene lo step successivo per l'Irst deve essere la competizione internazionale. Spiega il nuovo direttore scientifico: “Conosco la competizione internazionale e questa squadra di Meldola può competere in Europa. Qui sappiamo mettere assieme pubblico e privato e ci sono progetti e capacità di competere” in un panorama continentale. 

Riprende sull'argomento Mattia Altini, direttore sanitario Irst: “La nostra missione è la competizione, competere vuol dire avere più fondi per la ricerca. Solo nel 2017 sono stati portati in Romagna alcuni milioni di euro di ricerca, investimenti che qui non erano mai arrivati, sono un volano di sviluppo del territorio, un indotto di tecnologia e opportunità di lavoro qualificato. Ora ci giochiamo la chance di produrre conoscenza in ambito europeo”.

Chi è il prof. Martinelli

Martinelli ha 57 anni, è lombardo, sposato da oltre trent'anni, con tre figli. E' professore all'Università di Bologna in ematologia, insegna in diverse scuole di specializzazione e come ultima esperienza viene dal 'Seragnoli' di Bologna, in cui ha coordinato più di cento sperimentazioni cliniche e ha gestito team di ricerca sulle leucemie acute. Ha sperimentato medicinali o favorito la loro introduzione in Italia che si sono rivelati molto efficaci per la cura del cancro. All'Irst la sua grande sfida sarà portare ad ulteriori evoluzioni quella che viene chiamata la “terapia personalizzata”, vale a dire lo studio preciso di ogni singolo tumore, per individuare cure tarate sul singolo individuo. L'Irst è una struttura da 410 dipendenti, di cui circa 120 persone sono dedicate prevalentemente alla ricerca in laboratorio, al registro tumori e al supporto tecnologico della ricerca. Ma tutti il personale medico e paramedico partecipa in gradi diversi all'attività di ricerca, che è sempre intrecciata a quella della cura.

La nomina di Martinelli, scelto entro una rosa di sei candidati estremamente qualificati, segue la pubblica selezione indetta lo scorso marzo e affidata ad una commissione esterna composta da 5 eminenti esperti: Pierfranco Conte (direttore dell’Unità operativa di Oncologia Medica 2, Istituto Oncologico Veneto), Francesco Cognetti (direttore del Dipartimento Oncologia Medica, Istituto Nazionale Regina Elena), Giovanni Leonardi (Direttore Generale Ricerca e Innovazione in Sanità del Ministero della Salute), Maria Luisa Moro (responsabile dell’Agenzia Sanitaria e Sociale Regione Emilia-Romagna) e Thierry Le Chevalier (Capo del Servizio di Medicina, Institut Gustave Roussy). La scelta di Martinelli premia – come da bando – sia l’elevata produzione scientifica del nuovo direttore sia la notevole capacità progettuale ovvero l’aver presentato un convincente progetto per potenziare e indirizzare le attività di ricerca traslazionali. 

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