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Cronaca

La Consulta Comunale delle Famiglie chiede voce all'amministrazione

"Il punto dolente, quello che manca da un po’ di tempo a Forlì è proprio l’elemento fondante di una consulta", evidenzia il coordinatore Paolo Bergonzoni

Sono ben 24 le associazioni e i gruppi informali che si riuniscono nella Consulta Comunale delle Famiglie. Le sue “battaglie” sono cominciate più di venti anni fa, nel 1996, e continuano con lo stesso spirito, che così si sintetizza: “Quello che ci sta a cuore -dichiara il coordinatore Paolo Bergonzoni - è il bene delle famiglie di Forlì. Crediamo, infatti, che la famiglia debba essere al centro delle politiche del Comune, perché resta il punto di riferimento e il valore più certo per tutti, anziani e giovani, e genera risorse umane, relazionali e, in ultima analisi, economiche”.

Un altro slogan è “Senza famiglia non c’è comunità”: "La funzione naturale della Consulta è chiamare il Comune, che riconosce i diritti della famiglia direttamente nel proprio Statuto, a confrontarsi con una logica di valorizzazione della famiglia che parta dal concetto di equità - commenta Bergonzoni -. La sua meta ideale è che il Comune, nei suoi provvedimenti, consideri il fattore famiglia a cominciare dal numero dei figli per continuare con la presenza di disabili ed anziani, per agevolare la stessa con politiche tariffarie e di fiscalità locale più eque".

"Il punto dolente, quello che manca da un po’ di tempo a Forlì è proprio l’elemento fondante di una consulta: l’essere consultata dall’amministrazione. In attesa che il Comune finalmente esamini le nostre proposte, pensiamo allora di farle conoscere ai cittadini di Forlì direttamente - conclude -. Vogliamo dare più voce alle richieste, alle preoccupazioni, alle idee delle famiglie forlivesi: lo scopo è riaccendere la voglia di pensare e di progettare il futuro nostro e dei nostri figli. Chiunque sia interessato, può scrivere a:  consultacomunalefamigliefo@gmail.com".

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