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Il lutto

La Diocesi di Forlì-Bertinoro saluterà Papa Benedetto con il suono funebre delle campane

Il vescovo di Forlì-Bertinoro, mons. Livio Corazza, non potrà recarsi a Roma per prendere parte ai funerali del papa emerito e sarà rappresentato dal parroco di S. Martino in Strada, don Massimo Masini

La Diocesi di Forlì-Bertinoro saluterà il papa emerito Benedetto XVI con il suono delle campane. “Il vescovo - scrive il vicario generale don Enrico Casadei Garofani ai sacerdoti, ai diaconi, ai religiosi e alle religiose, agli Uffici diocesani, al Consiglio Pastorale e alle varie consulte diocesane - ci chiede di accompagnare le esequie solenni del Papa emerito, in programma giovedì, alle 9.30, in piazza San Pietro a Roma, con il suono funebre delle campane delle nostre chiese. Mentre - continua il vicario - ripensiamo con gratitudine al servizio che Papa Benedetto XVI ha reso alla Chiesa nel suo ministero petrino e, prima ancora, nel suo servizio di teologo, di Vescovo e di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, offriamo anche la nostra preghiera di suffragio, personale e comunitaria, in comunione con quella di tutta la Chiesa”.

“Su “Facebook” compaiono le emozioni di alcuni delle decine di migliaia di fedeli (solo lunedì sono stati 65.000), che si sono messi disciplinatamente in fila per rendere omaggio al papa emerito prima del commiato definitivo (sarà possibile farlo fino alle 19 di mercoledì), e sono tutte dichiarazioni di ringraziamento per questo pontefice così rigoroso nella ricerca della verità. Mons. Corazza, che non potrà recarsi a Roma per prendere parte ai funerali di Benedetto XVI, sarà rappresentato da don Massimo Masini. Il parroco di San Martino in Strada, Grisignano, San Lorenzo in Noceto e Collina è da sempre estimatore di Joseph Ratzinger, sommo teologo, al punto da essere stato uno dei primi forlivesi, sabato scorso, a commemorare su facebook il papa scomparso: “Benedetto XVI ha aiutato tutti i cristiani a ricentrare la propria vita in Gesù, che non toglie nulla, ma dona tutto”. Nel 2007 si trovò a Loreto sull’altare della Messa del papa in occasione dell’Agorà dei Giovani, sfruttando un pass che gli aveva consegnato don Erio Castellucci, oggi arcivescovo di Modena Nonantola e Carpi, impossibilitato a partecipare. Il 27 febbraio di sei anni dopo, don Masini era nuovamente a Roma, in piazza San Pietro, fra i 150.000 fedeli convenuti all’ultima udienza generale di un Benedetto XVI dimissionario, subito prima di uscire definitivamente di scena.

“Ci siamo precipitati a Roma – raccontò all’epoca il sacerdote – nel momento in cui si sono miracolosamente materializzati i ‘pass’”. Va detto che, ad una prima telefonata di don Masini in Vaticano alla ricerca di biglietti per l’udienza, gli viene risposto, tanta era la richiesta, che sarebbe stato più facile un invito a cena con la Regina Elisabetta d’Inghilterra. Poi intervenne don Fabrizio Capanni, prete meldolese che da diversi anni lavora al Pontificio Consiglio per la Cultura, e il tentativo andò a buon fine. “Nell’enciclica Spe Salvi - ha scritto di getto il vescovo Livio sabato scorso, non appena appresa la notizia della morte del papa emerito - Benedetto XVI afferma che per seguire Gesù Cristo abbiamo bisogno di luci vicine: così lui è stato per noi, un uomo di alta vita spirituale. Per questo siamo grati e continuiamo a pregare, come abbiamo fatto anche in queste settimane, affidando papa Benedetto alla misericordia del Signore e chiedendo di mettere a frutto nella nostra vita il suo insegnamento”. Mons. Corazza, presiederà la messa di suffragio per Papa Benedetto XVI, sabato, alle 10, in Cattedrale.

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