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Cronaca

La maturità di Camilla: "Do del "lei" alla didattica a distanza. E' a scuola che si cresce"

Camilla Monti si definisce "una ragazza con la testa sulle spalle, semplice, riservata e determinata: quando mi pongo un obiettivo faccio di tutto per raggiungerlo"

Ha vissuto al Liceo Classico "Morgagni" cinque anni intensi, conclusi col diploma da centista. Camilla Monti si definisce "una ragazza con la testa sulle spalle, semplice, riservata e determinata: quando mi pongo un obiettivo faccio di tutto per raggiungerlo. Sono anche una sognatrice, sono aperta alle nuove esperienze e mi piace conoscere e non smettere mai di imparare".

Soddisfatta del suo percorso al Classico?
Sono molto soddisfatta del mio percorso al liceo classico. Sono stati cinque anni intensi, ma anche ricchi di gratificazioni raggiunte grazie all'impegno che sono solita mettere in ogni cosa che faccio. Nonostante le richieste fossero molte e comportassero sforzo, tempo ed impegno non ho mai pensato di mollare,
mi sono rimboccata le maniche e sono andata avanti sempre a testa alta.

Tornando indietro di cinque anni, sceglierebbe nuovamente il "Morgagni"?
Sicuramente sì. La mia è stata una scelta maturata già alle medie, per il fatto che ho sempre pensato che fosse il percorso di studi più adatto a me, in quanto ho sempre preferito, alle materie scientifiche, quelle umanistiche. Grazie a questo percorso però ho rivalutato proprio quelle materie per le quali credevo di non essere portata, tanto che la mia scelta universitaria sarà di indirizzo scientifico.

L'ultimo periodo è stato particolarmente difficile. Ha dato più del "tu" o del "lei" alla didattica a distanza?
Mi sento di dare del "lei" alla didattica a distanza in quanto rappresenta una modalità di fare scuola mai sperimentata prima e alla quale, sia studenti che professori, si sono dovuti adattare per ovvie ragioni. Se da una parte ha contribuito ad avvicinare gli studenti al mondo digitale, dall'altra ha indebolito le relazioni e i contatti umani. Credo anche che la vera scuola sia quella che si respira tra i banchi, nei corridoi, dove si cresce insieme e dove possono nascere delle belle amicizie.

Il programma scolastico ha subìto delle ripercussioni?
In merito al programma scolastico la parola chiave è stata flessibilità: è stato necessario infatti, fare delle restrizioni. I professori hanno dovuto scegliere quali contenuti e argomenti meritavano di essere spiegati e tutti ci siamo dovuti adattare, ma grazie alla serietà e all'impegno di noi studenti e dei professori siamo riusciti comunque a portare avanti il programma il più possibile.

Con quale stato d'animo ha approcciato la maturità?
Quest'anno per noi studenti non è stato facile affrontare il discorso maturità, sia per la mancanza sia per il ritardo delle informazioni circa la sua modalità di svolgimento. Il nostro esame è stato diverso da quello degli anni precedenti, ma non per questo, come molti ritengono più facile. Ha visto l'eliminazione delle prove scritte, ma c'è stato l'ampliamento di quella orale ci giocavamo tutto con questa prova. La nostra maturità rimarrà nella storia. La tipica ansia pre-esame a mio parere è raddoppiata, ma non mi sono demoralizzata e ho affrontato questa sfida con la serietà e l'impegno che da sempre mi contraddistinguono e alla fine sono stata premiata. A tranquillizzarmi però c'era la consapevolezza che quel giorno, di fronte a me, avrei trovato i miei professori.

E adesso cosa farà?
Adesso si continua a studiare perchè gli esami non sono ancora finiti: c'è la scelta più importante della nostra vita, quella che ci permetterà di entrare a far parte del mondo del lavoro. Intendo iscrivermi all'università anche se non ho ancora completamente le idee chiare su ciò che vorrei fare in futuro, sicuramente non mi precluderò nessuna possibilità e mi metterò in gioco, come sempre. 

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