La monumentale stazione compie 90 anni tondi tondi: la sua storia spiegata all'ex Gil

“Abbiamo lavorato sodo – illustra il curatore Elio Leoni a nome del Dopolavoro Ferriviario Faenza Forlì e del Gruppo Romagnolo Ferrovieri – non solo per celebrare nel migliore dei modi la nostra splendida stazione a 90 anni esatti dalla sua entrata in funzione, ma anche per cercare di restituire ai forlivesi un pezzo nitido di storia del 900”. E’ partita con il rituale taglio del nastro da parte del Sindaco di Forlì Davide Drei, affiancato nell’occasione dall’onorevole Marco Di Maio, dall’assessore comunale alla Cultura e presidente di Atrium Elisa Giovannetti e dal Dirigente RFI Bologna Giovanni Gualario, l’attesa mostra dei primi 90 anni della Stazione ferroviaria di Forlì, allestita al 2° piano dei locali del Palazzo dell’ex Gil, in viale della Libertà, 2. Patrocinata dal Comune di Forlì e dall’Associazione Atrium, la rassegna consta di più di 100 foto d’epoca e documentali e si ripartisce in 4 sezioni che illustrano, oltre alla nuova stazione inaugurata il 30 ottobre 1927, il vecchio impianto tutt’ora esistente in via Montesanto, i Tramways della Romagna e infine i “Danni di guerra e curiosità”.

“Abbiamo programmato insieme questo evento – dichiara il Sindaco Drei – per dare continuità al lavoro di recupero della conoscenza storica della nostra città. La ferrovia, giunta nel 1861, portò sviluppo e migliori condizioni di vita all’intera collettività. L’aver allestito la mostra sui 90 anni della Stazione all’ex Gil, significa voler continuare nel lavoro di rilancio culturale della nostra città, che passa anche dallo studio dell’architettura razionalista, da leggersi criticamente ma pure da valorizzare, costituendo un tassello essenziale della nostra storia”. Se l’assessora Giovannetti insiste sulla grande opportunità data dalla Rotta culturale europea Atrium, che consente di valorizzare la storia del Novecento in tutte le sue componenti, partendo proprio dal patrimonio razionalista, anche l’on. Marco Di Maio evidenzia l’importanza della ricerca storica svolta con la giusta chiave di lettura: “Non si tratta certo di riabilitare il periodo in cui è sorta l’architettura razionalista, quanto di guardare la storia negli occhi con la doverosa serenità e criticità. Mostre come questa sono preziosi veicoli d’informazione per le giovani generazioni, ma anche strumenti fondamentali per non disperdere il patrimonio culturale di una comunità viva”.

Giovanni Gualario, dirigente di RFI responsabile delle stazioni dell’Emilia Romagna, comunica che la sua Azienda conta di investire nel prossimo decennio più di due miliardi nell’ammodernamento del patrimonio rotabile e delle stazioni, ivi compresa quella di Forlì. Realizzata fra il 1925 e il 1927, epoca in cui l’enfasi architettonica del Ventennio non si era ancora manifestata in tutta la sua forza, tradisce comunque linee stilistiche preordinate e ben definite. Progettata dall'ingegner Ezio Bianchi, è un’elegante struttura a tre corpi costituita dal fabbricato viaggiatori di pianta rettangolare, dallo scalo merci e dall'area dei magazzini. Il piazzale, sopraelevato rispetto al piano stradale, è composto da due binari operativi riparati da una pensilina e collegati fra loro da un sottopassaggio. Sono presenti anche altri binari, sprovvisti di banchina, che vengono usati per il transito dei treni. In totale erano cinque e l’unico non più esistente è il quarto: destinato al Capo del Governo Benito Mussolini e gravemente danneggiato dagli eventi bellici, non è stato più ripristinato. La mostra “30 ottobre 2017 – La Stazione compie 90 anni” rimarrà aperta tutti i giorni sino al 12 novembre prossimo, dalle 15 alle 18.