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Mercoledì, 27 Settembre 2023
Alluvione, la ripartenza

La ricostruzione post alluvione, arriva la nomina ufficiale al generale Figliuolo. "Dal governo massimo impegno"

Ai sensi del decreto, il commissario resterà in carica sino al 30 giugno 2024

Ora è ufficiale: il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e sentite le regioni interessate, ha deliberato la nomina del generale Francesco Paolo Figliuolo a Commissario straordinario alla ricostruzione nei territori colpiti dall'alluvione di maggio. Ai sensi del decreto, il commissario resterà in carica sino al 30 giugno 2024. Giovedì il Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha ricevuto il generale Figliuolo, manifestando "la più ampia disponibilità del Governo e delle competenti strutture della Presidenza del Consiglio dei ministri ad assicurare la collaborazione necessaria per consentire il proficuo svolgimento delle funzioni commissariali, anche attraverso il reperimento e l'assegnazione delle risorse umane, materiali e finanziarie necessarie".

Musumeci e Figliuolo, che era accompagnato dal generale Domenico Ciotti, hanno condiviso l'esigenza di "provvedere ad una ricostruzione che sia non soltanto celere ma anche efficace, in maniera da garantire, in collaborazione con le comunità territoriali, la messa sicurezza del territorio e, in tale modo, evitare il ripetersi delle calamità". Particolare attenzione è stata riservata ai criteri da applicare al passaggio delle attività e funzioni dalla fase emergenziale a quella della ricostruzione. All'incontro hanno presenziato i capi dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio e di Casa Italia Luigi Ferrara, il capo legislativo Francesco De Luca ed il capo gabinetto Riccardo Rigillo.

Il pressing del Pd

Nel frattempo il Pd dell'Emilia-Romagna ha chiesto al commissario Figliuolo di intervenire in commissione regionale per fare chiarezza sulla questione delle risorse. Una convocazione necessaria, spiegano i dem, perché con i fondi previsti dal decreto del Governo la ricostruzione "non parte nemmeno", dicono. Le risorse stanziate, ricorda la capogruppo dem in Regione Marcella Zappaterra, "sono 2,5 miliardi per i tre anni a fronte degli 8,8 miliardi di danni stimati, in un elenco assolutamente trasparente, è un dato che ci preoccupa, quindi convocheremo il commissario in commissione perché possa venire a chiarire". Inoltre Figliuolo "pare verrà indicato per 11 mesi mentre i fondi sono per i tre anni, ci viene qualche dubbio su come hanno intenzione di gestire la ricostruzione".  Il Pd si aspetta che il generale possa mettere piede in viale Aldo Moro "il prima possibile", per noi domani andrebbe già bene", va in pressing Zappaterra. "Siamo fiduciosi che Figliuolo - aggiunge la consigliera faentina Manuela Rontini - così come ha incontrato i sindaci e le parti sociali, possa cogliere anche il nostro invito". Il Pd ha deciso infatti di mantenere come riferimenti solo il commissario alla ricostruzione e la premier Giorgia Meloni. "Tutti gli altri - fanno sapere - non ci interessano". 

Baruffi: "Figliuolo scelta sbagliata"

A intervenire sulla nomina a commissario di Figliuolo è stato anche il sottosegretario alla presidenza della Regione (e responsabile Enti locali del Pd nazionale) Davide Baruffi, che ha definito "sbagliata" la scelta di puntare sul generale, "non nella persona, ma per la funzione che deve essere svolta". "Mi è chiaro ormai da alcune settimane - ha poi aggiunto Baruffi - che il Governo ha scelto di colpire l'Emilia-Romagna dicendo no alla nomina del presidente della Regione che tutti si attendevano. Ha detto di no non solo a Bonaccini, ma a tutto il sistema istituzionale e alle rappresentanze economiche e sociali che con una voce sola avevano chiesto una scelta di coerenza". Le sue parole hanno scatenato l'ira di Fratelli d'Italia, che ne ha chiesto le dimissioni da sottosegretario alla Regione. "Baruffi non riesce a scindere la militanza politica dalla carica istituzionale. Le continue polemiche, gli attacchi gratuiti e inutili dimostrano solo che a Baruffi nulla importa del destino delle migliaia di emiliano romagnoli che hanno subito i danni dell'alluvione. Lasci e torni liberamente ai suoi incarichi di partito", ha detto il senatore di Fratelli d'Italia Marco Lisei. 

Evangelisti (FdI): "Il Pd non ha capito chi governa questa nazione"

Dura la risposta di Fratelli d'Italia nei confronti del Pd dell'Emilia-Romagna. "Uno strano modo quello della maggioranza in Regione che respinge commissione di indagine e di studio su alluvione parlando di commissione permanente, salvo poi scoprire le carte e dichiarare che quella serve a loro per chiedere chiarimenti a Figliuolo, con cui hanno deciso, sempre loro, che parleranno, salvo rivolgersi direttamente alla Meloni", commenta la capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Marta Evangelisti. "Non hanno capito come funziona e chi governa questa nazione e la cosa francamente è preoccupante, almeno quanto la loro arroganza", aggiunge Evangelisti. Il Pd, va all'attacco il consigliere comunale bolognese di FdI Francesco Sassone, "continua a coprirsi di ridicolo, solo così si possono commentare le dichiarazioni degli esponenti del Pd della Regione Emilia-Romagna che chiedono al neo commissario Figliuolo di andare in commissione regionale a fare chiarezza, non è dato nemmeno comprendere su cosa".

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