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Cronaca

La Settimana Santa nell'era del covid: niente lavanda dei piedi, via Crucis solo col sacerdote

Don Enrico Casadei ha comunicato le disposizioni del vescovo Livio Corazza per le celebrazioni della Settimana Santa

Con una nota ai sacerdoti, ai diaconi, ai religiosi e agli operatori pastorali il vicario generale della Diocesi di Forlì-Bertinoro, don Enrico Casadei ha comunicato le disposizioni del vescovo Livio Corazza per le celebrazioni della Settimana Santa, fatte salve ulteriori modifiche delle autorità civili per la prevenzione del coronavirus.Per quanto riguarda la Domenica delle Palme sono vietate le processioni di ingresso alla messa, i rami di ulivo possono essere benedetti evitando che i fedeli tocchino e prendano da sé i rami dal mucchio. Chi ne ha disponibilità, può portare l’ulivo da casa propria oppure riceverlo all’ingresso (o all’uscita) della chiesa dai volontari dell’accoglienza, i quali, indossata la mascherina, e con le mani sanificate (eventualmente con i guanti), vigileranno anche perché non vengano a crearsi assembramenti.

Il Giovedì Santo nella messa della “Cena del Signore” viene omessa la lavanda dei piedi, mentre il Venerdì Santo, l’atto di adorazione della croce mediante il bacio è limitato al solo presidente della celebrazione, e la Via Crucis si svolge con i fedeli fermi al proprio posto. Il Sabato Santo i fedeli che chiedono la benedizione delle uova le tengano sempre con sé, evitando che i recipienti che contengono le uova siano depositati su un medesimo piano, ed eventualmente toccati da mani diverse. La Veglia pasquale potrà essere celebrata in tutte le sue parti come previsto dal rito, in orario compatibile con l’eventuale coprifuoco.

Le disposizioni

DOMENICA DELLE PALME - Scrive don Enrico Casadei nella nota: "I rami di ulivo benedetti, da portare a casa, sono un segno di speranza caro alla nostra gente, e ancor più eloquente in questo tempo, funestato da tanta sofferenza e morte. È dunque un bene che i fedeli possano averlo. D’altra parte, se i rami passassero di mano in mano, rischierebbero di essere facile veicolo di contagio. Pertanto, sia prima sia durante sia dopo la celebrazione della messa, va assolutamente evitato che i fedeli tocchino e prendano da sè i rami di ulivo dal mucchio stesso. Si può ovviare in diversi modi, a seconda degli spazi e delle circostanze: Chi ne ha disponibilità, può portare l’ulivo da casa propria. Chi ne è sprovvisto può riceverlo all’ingresso (o eccezionalmente all’uscita) della chiesa dai volontari dell’accoglienza, i quali, indossata la mascherina, e con le mani sanificate (eventualmente con i guanti), vigileranno anche perché non vengano a crearsi assembramenti; può trovarlo al proprio posto (banco o sedia). In questo caso occorre però che ciascuno tocchi e prenda soltanto il ramo che è nella propria seduta, e nessun altro. Il mucchio dei rami non resti mai a disposizione dei fedeli, neppure dopo la celebrazione. La Commemorazione dell’ingresso del Signore a Gerusalemme sia celebrata senza processione con i fedeli, e dunque utilizzando o la seconda forma prevista dal Messale Romano (ingresso solenne: senza processione fuori della chiesa, solo il sacerdote e i ministri si muovono all’interno dell’edificio), oppure la terza forma (ingresso semplice)".

GIOVEDÌ SANTO - La celebrazione della S. Messa del Crisma in Cattedrale è fissata per le ore 10. "Come l’anno scorso, gli oli santi verranno consegnati ai singoli Vicari foranei, che si faranno carico di condividerli con gli altri confratelli nei giorni successivi - illustra don Enrico Casadei -. Nella Messa vespertina della “Cena del Signore” sia omessa la lavanda dei piedi. Al termine della celebrazione, il Santissimo Sacramento potrà essere portato, come previsto dal rito, nel luogo della reposizione per consentire ai fedeli l’adorazione, sempre nel rispetto delle norme per la pandemia, e dell’eventuale coprifuoco".

VENERDÌ SANTO - Scrive don Enrico Casadei: "Nella Celebrazione della Passione del Signore, alla preghiera universale si aggiungano le intenzioni “per chi si trova in situazione di smarrimento, i malati, i defunti”. L’atto di Adorazione della Croce mediante il bacio sia limitato al solo presidente della celebrazione. Nella Via Crucis, si muovano soltanto il sacerdote ed eventualmente i ministri".

SABATO SANTO - "I fedeli che chiedono la benedizione della uova le tengano sempre con sè, evitando che i recipienti che contengono le uova siano depositati su un medesimo piano, ed eventualmente toccati da mani diverse", è la raccomandazione.

VEGLIA PASQUALE - "La Veglia pasquale potrà essere celebrata in tutte le sue parti come previsto dal rito, in orario compatibile con l’eventuale coprifuoco. Sia celebrata solo nella chiesa cattedrale e nelle chiese parrocchiali - viene ricordato - I fedeli assistano alla benedizione del fuoco dal proprio posto, in chiesa, e abbiano con sé la candela da accendere al fuoco nuovo. I ministri, preso il fuoco dal cero, lo porgano ai fedeli più prossimi, questi ai loro vicini e così via, ma sempre rimanendo ciascuno al proprio posto. Per la liturgia battesimale, si mantega solo il rinnovo delle promesse battesimali. Con l’augurio che la vittoria pasquale di Cristo infonda in noi e nei nostri fedeli luce, speranza e forza".

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