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Cronaca

Attività in carcere per i detenuti, "laboratori strumenti di riscatto sociale": si rafforza la compagine

I laboratori, nati con il contributo del Fondo Sociale Europeo attraverso l’amministrazione provinciale di Forlì, sono coordinati da Techne

Si amplia la compagine dei firmatari ai Protocolli che danno vita ai tre laboratori nei quali lavorano quotidianamente detenuti della casa circondariale di Forlì. A sostegno delle attività ci sono Cgil, Cisl e Uil, l'impresa Cepi Spa, la Consigliera di Parità della Provincia di Forlì-Cesena e l’Inail. La firma è avvenuta venerdì mattina. Due laboratori sono interni ai locali del carcere (il laboratorio metalmeccanico Altremani e il laboratorio di cartiera Manolibera), mentre il laboratorio di recupero Raee (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) è esterno. I laboratori, nati con il contributo del Fondo Sociale Europeo attraverso l’amministrazione provinciale di Forlì, sono coordinati da Techne, l’agenzia formativa pubblica di proprietà del Comune di Forlì (attraverso Livia Tellus Romagna Holding Spa) e del Comune di Cesena, che all’interno dei Laboratori ha funzioni di regia, tutoraggio e monitoraggio. I Protocolli vedono tra i firmatari oltre ovviamente al carcere, enti locali, istituzioni ed aziende del territorio. 

"I tre laboratori - spiega il direttore del carcere Palma Mercurio - sono frutto della collaborazione dell’intero territorio, si dimostrano quotidianamente strumenti importanti di riscatto sociale per le persone in carcere, che si vedono offrire una seconda possibilità, imparano un mestiere e ritrovano il senso della legalità". "Tali laboratori - chiarisce Gabriele Antonio Fratto, presidente della Provincia di Forlì-Cesena - dimostrano quanto il carcere sia anche una comunità educante, rappresentando un passaggio fondamentale per un efficace reinserimento dei detenuti nella vita sociale e lavorativa".  Per Lia Benvenuti, direttore generale Techne, "l’estensione a nuovi firmatari di questi Protocolli è una importante vittoria per tutto il nostro territorio che si dimostra capace di lavorare in rete su un tema complesso come quello del carcere, ottenendo risultati concreti in termini di inserimenti occupazionali e obiettivi rieducativi". Alla firma sono intervenuti anche Paola Casara, assessore alle politiche per l'impresa, servizi educativi, scuola e formazione del Comune di Forlì; Paolo Zoffoli, consigliere Regione Emilia Romagna; e Milena Garavini, sindaco di Forlimpopoli.

I laboratori

Il laboratorio di metalmeccanica "Altremani", nato nel 2006, si occupa di assemblaggio per conto di Mareco Luce, Vossloh Schwabe e Cepi Spa che, dimostrando una forte responsabilità sociale, forniscono importanti commesse indispensabili per la sostenibilità del laboratorio stesso. Il Laboratorio che occupa oggi 6 detenuti facenti capo alla Cooperativa Lavoro Con raggiunge quotidianamente indici produttivi soddisfacenti e una buona qualità nelle lavorazioni. Altremani rappresenta un’eccellenza a livello nazionale non solo per gli oltre 65 detenuti che in questi anni ha coinvolto, ma anche grazie all’autosufficienza economica raggiunta dal Laboratorio, superando le difficoltà strutturali, logistiche, normative e relazionali caratterizzanti le attività in carcere che spesso ne compromettono non solo l’autosufficienza economica ma la stessa sostenibilità. 

Il laboratorio di recupero Raee, nato nel 2009, si occupa del recupero di apparecchiature elettriche ed elettroniche che provengono dalle isole ecologiche del territorio. Il Laboratorio, gestito dalla Cooperativa sociale Formula Solidale, occupa 2 ex-detenuti e svolge le sue attività all’esterno del carcere nella sede di Vecchiazzano della cooperativa. Il laboratorio di cartiere "Manolibera", nato nel gennaio 2011, produce carta artigianale realizzata secondo una tecnica di lavorazione arabo-cinese del tutto naturale che si basa sullo spappolamento e l’omogenizzazione della carta di recupero. Ad oggi il laboratorio impegna 5 detenuti.

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