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Cronaca

La carta usata rinasce con il laboratorio ‘Manolibera’: un’opportunità per i detenuti

‘Manolibera’ si aggiunge ad altri progetti in cui Hera è impegnata in prima linea per il coinvolgimento sociale e la diffusione della coscienza ambientale

Riprenderà a fine agosto l’attività di ‘Manolibera’, il laboratorio che fa rinascere la carta usata nato nel 2011 nel carcere di Forlì, per dare l’opportunità ai detenuti di lavorare e ritrovare il senso della legalità. Il progetto è stato realizzato da Hera in collaborazione con la società consortile di formazione professionale Techné, l’amministrazione oenitenziaria della casa circondariale di Forlì, la Direzione Territoriale del Lavoro di Forlì Cesena, la Provincia di Forlì Cesena, la Camera di Commercio di Forlì Cesena, i Comuni di Forlì e Cesena, l’Unione dei Comuni Rubicone, il Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) e la Cooperativa CILS.

Il laboratorio è stato allestito in locali all’interno del carcere di Forlì appositamente adattati per queste attività ed attualmente è supportato dalla struttura di Techné che ricorre all’attività di ragazzi disabili per il confezionamento  del prodotto finale, a seguito della temporanea riduzione del numero di detenuti impiegati nel laboratorio, in attesa del ripristino della piena operatività con 4 detenuti. Il laboratorio 'Manolibera' ,che si è concretizzato anche grazie al coinvolgimento e al sostegno di diverse istituzioni e attori del territorio che ne hanno condiviso principi e filosofia e successivamente anche grazie all’apporto del mastro cartaio fabrianese Franco Conti, produce carta artigianale realizzata secondo una tecnica di lavorazione arabo-cinese del tutto naturale che si basa sullo spappolamento e l’omogeneizzazione della carta di recupero.

Si tratta di un piccolo atelier, il primo in Italia nato all’interno di un carcere, che tratta carta riutilizzabile, cioè usata ma non ancora diventata rifiuto, fornita dallo stesso carcere. Con questo materiale si realizzano eleganti manufatti artistici, carta da lettere e oggetti vari per enti, istituzioni, negozi e librerie, quaderni, biglietti, album fotografici e scatole decorate.
‘Manolibera’ costituisce un lavoro quotidiano per i disabili e i detenuti, per favorire le relazioni sociali tra di loro e verso l’esterno, preparandoli ad un futuro reinserimento sociale. Attualmente è nel pieno della sua fase creativa e coinvolge sia detenuti che operatori qualificati che collaborano alla sua realizzazione. E’ stato attivato un sito www.cartamanolibera.it per l’e-commerce dei numerosi prodotti di ‘Manolibera’, fra cui quaderni, biglietti, album fotografici e scatole decorate. L’attività commerciale è stata affidata nel 2014 alla Legatoria Editoriale Berti, che ha avviato un processo di codifica (etichettatura) di tutti i prodotti per la gestione delle forniture e che procederà con la realizzazione di un nuovo catalogo per l’anno 2015-2016.

“Manolibera è un progetto in cui crediamo molto: conferma l’impegno del Gruppo Hera nel coniugare l’attenzione per l’ambiente e la volontà di sostenere iniziative rivolte al sociale. Fa parte del nostro dna e rientra nelle linee guida della nostra responsabilità sociale d’impresa – ha commentato Tiziano Mazzoni, Direttore Servizi Ambientali del Gruppo Hera- Va al di là del semplice assistenzialismo: punta all’autosostentamento, facendo diventare la cartiera una vera attività produttiva. In più, mira alla prevenzione della produzione di rifiuti: prima ancora di buttarla via, questa carta diventa arte e si rigenera, riducendo l’impatto ambientale”.

I progetti di Hera di reinserimento sociale: da Manolibera a Raee in carcere - ‘Manolibera’ si aggiunge ad altri progetti in cui Hera è impegnata in prima linea per il coinvolgimento sociale e la diffusione della coscienza ambientale. Come “Raee in Carcere” che, sfruttando l’opportunità di intercettare i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, ha realizzato laboratori all’interno degli istituti penitenziari di Bologna, Ferrara e Forlì, nei quali i detenuti effettuano il trattamento e smontaggio di grandi elettrodomestici conferiti dai ciittadini presso le stazioni ecologiche del Gruppo Hera. Oltreché al progetto Raeebilitando, ideato insieme al Consorzio Remedia e Opimm – Opera dell’immacolata Onlus, che a Bologna organizza attività formative con ragazzi diversamente abili, finalizzate allo smontaggio e separazione di piccoli elettrodomestici e, in tal modo, sono favoriti nell’inserimento lavorativo. 

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