San Mercuriale chiude per lavori. Si punta a riaprire l'abbazia entro Natale
Lunedì, a partire dal pavimento dell’aula centrale della chiesa, sono iniziati i lavori di recupero della secolare basilica di piazza Saffi, che interesseranno anche l’interno del campanile
San Mercuriale chiude per lavori. Dal 3 ottobre scorso, la chiesa più amata dai forlivesi, è preclusa a fedeli e turisti per l’avvio del “Progetto di riqualificazione e restauro del Complesso religioso dell'abbazia di San Mercuriale”. Preannunciato nel novembre scorso alla presenza delle autorità civili e religiose cittadine, in un momento pubblico organizzato dal Comune ai piedi del campanile, l’intervento riguarderà esclusivamente gli interni della chiesa, a partire dal pavimento dell’aula centrale, per poi estendersi al campanile, che sarà ripulito internamente da cima a fondo e messo in sicurezza. F
ino al 20 ottobre, la squadra messa in campo dalla ditta esecutrice Zambelli di Galeata, provvederà a rimuovere panche e arredi, che saranno posizionati sotto le navate laterali. A quel punto, sotto la direzione del giovane architetto Emanuele Ciani, si potrà procedere con il restauro del pavimento, che interesserà una superficie non omogenea e stratificata negli anni. Le parti originali, risalenti alla fondazione della chiesa da parte dei monaci vallombrosiani (1178), rimangono quelle poste a ridosso delle colonne. Il resto del piano di calpestio è già stato interessato nel corso dei secoli da interventi di manutenzione e recupero a seconda delle necessità. Pressoché contestuale ai lavori in chiesa partirà anche la pulizia degli interni del campanile. Per quanto riguarda la possente torre, realizzata in soli due anni (1178 - 1180) dall'architetto forlivese Francesco Deddi, “al fine di garantire la pubblica incolumità – si legge nella relazione tecnica del progetto - e la messa in sicurezza di un percorso interno sino al piano delle quadrifore esistenti, è stata elaborata l’ipotesi per la percorrenza in salita ed in discesa da parte di tutti”.
Si tratta pertanto di “evidenziare i punti critici dei gradini irregolari dalla base sino alla cella campanaria, con il risanamento di tutti gli elementi in cotto interni ed esterni, delle colonnine lapidee in pietra d’Istria costituenti la monofora, le bifore, le trifore e le quadrifore in sommità, con i relativi trattamenti e metodologie di protezione e conservazione”, senza dimenticare l’installazione di un corrimano con disegno semplice in ferro e la messa in sicurezza dei punti di affaccio”. Una volta terminati i restauri, i turisti potranno fruire di un biglietto integrato comprensivo della visita ai Musei San Domenico e a Palazzo Albertini con la collezione Verzocchi, sino ad approdare al complesso di San Mercuriale, con la prospettiva di salire in sicurezza i 270 gradini che separano la base del campanile dalla sommità (si potrà arrivare sino alla cella campanaria, la guglia rimarrà preclusa).
Il parroco dell’Unità pastorale Centro Storico don Antonino Nicotra confida di riaprire l’abbazia ai fedeli per il prossimo Natale. Nel frattempo, vista la persistente inagibilità del Carmine, ancora interessato dai complessi lavori di recupero delle coperture, tutta l’attività di culto precedentemente svolta a San Mercuriale si terrà nella chiesa di Santa Lucia, in corso della Repubblica, “ad eccezione delle celebrazioni della festa del patrono - precisa lo stesso don Nino - in programma dal 25 al 26 ottobre, che quest’anno dovrebbero tenersi direttamente in Cattedrale”.