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Cronaca Meldola

"Le Silenziose Operaie della Croce" lasciano definitivamente Meldola

Sarà il vescovo Livio Corazza a presiedere, domenica 11 luglio, alle 17.30, nella chiesa di S. Francesco a Meldola, la Messa di saluto e ringraziamento alle Silenziose Operaie della Croce, che lasciano definitivamente la Diocesi di Forlì-Bertinoro

Sarà il vescovo mons. Livio Corazza a presiedere, domenica 11 luglio, alle 17.30, nella chiesa di S. Francesco a Meldola, la Messa di saluto e ringraziamento alle Silenziose Operaie della Croce (SODC), che lasciano definitivamente la Diocesi di Forlì-Bertinoro dopo 40 anni di impegno profuso per i più deboli. Giunge così all’epilogo una presenza iniziata nel 1981 grazie all’intuito di sorella Maria Nanni, che chiese ed ottenne dalla Diocesi l’ex seminario estivo di via delle Caminate, per avviare attività di apostolato e socio-caritative sul carisma di mons. Luigi Novarese, fondatore dell’associazione privata di fedeli “Centro Volontari della Sofferenza”. Alla liturgia di commiato saranno presenti sorella Mariagrazia Zatta e sorella Maria Grazia Ruspa, le ultime due religiose Sodc rimaste a Meldola, che già il 16 luglio sono attese presso le due nuove destinazioni loro assegnate, rispettivamente a Montichiari di Brescia e a Moncrivello (Vc).

La Casa Nostra Signora di Fatima di Meldola, insediata nell’ex seminario estivo della Diocesi di Forlì (imponente edificio razionalista realizzato nel 1936 ma gravemente danneggiato nell’ultimo dopoguerra), è stata aperta nel 1981 al termine della ristrutturazione finanziata con le offerte raccolte in tutta la Romagna. L’obiettivo di Maria Nanni, costretta alla sedia a rotelle dalla poliomielite, ma in grado di insegnare a tanti forlivesi l’accettazione della malattia con il sorriso, era svolgere attività spirituali per il Cvs ed altre associazioni cattoliche, ma anche aiutare gli ammalati mediante la promozione integrale della persona disabile da un punto di vista terapeutico. Nel 1986 è iniziata un'attività occupazionale per otto ragazzi con disabilità mentale, di cui sei di grado medio e due gravi. Successivamente si sono aggregati altri ragazzi, ed il carattere spontaneistico delle attività si progressivamente strutturato attraverso l'assunzione di personale adeguato e il convenzionamento con gli enti pubblici, sino a giungere alla costituzione dell’attuale Centro Socio-riabilitativo, presidio socio-sanitario convenzionato destinato a persone con handicap fisico e psichico, “per favorirne la crescita delle capacità di autonomia e relazione”.

L’uscita dallo scenario romagnolo di uno degli ordini ecclesiali più innovativi della cristianità post-conciliare, ha avuto riverberi anche sullo stesso Csr, finora coordinato dalle Sodc: dal 1° luglio sarà infatti gestito dalla Cooperativa Sociale “Abbracci” di Forlimpopoli. Attualmente ospita 23 ragazzi disabili, accuditi da 21 operatori. Cinque dei portatori d’handicap accolti vivono in residenza 24 ore su 24, mentre gli altri sono coinvolti nell’ambito del centro diurno in molteplici attività, finalizzate al reinserimento. Si va dal laboratorio di teatro alla serigrafia, dai filati-ricamo e decorazioni all’attività di cultura e creativo-manipolativa, dal lavoro psicomotorio in palestra all’ortoterapia e alla beauty farm (cura e benessere). “Sono i malati stessi – dichiarò il beato Luigi Novarese nel 1947 nell’atto di costituire il CVS - che diventano i protagonisti della Chiesa e della società, cercando di promuovere la voglia di vivere in pienezza senza lasciarsi sconfiggere dalla malattia e dall'handicap”. Nel progetto di assunzione del servizio di gestione da parte del Csr, è previsto anche l’avvio di un Asp per anziani, previa riqualificazione dei locali dell’ultimo piano dell’ex Seminario estivo, finora occupati dalle Silenziose.


Piero Ghetti

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