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Cronaca

Sport agonistico per i giovani stranieri, primo ok sulla legge sulla "cittadinanza sportiva"

E’ stata infatti approvata oggi alla Camera dei Deputati, con 422 voti favorevoli e 12 contrari, la proposta di legge sul tema della cittadinanza sportiva di cui è primo firmatario il deputato forlivese Bruno Molea.

Dopo diversi giorni nei quali ha tenuto banco la discussione sugli “oriundi” nel calcio e nello sport professionistico, la politica compie un enorme passo verso il suo superamento. E lo fa grazie al forlivese Bruno Molea, deputato di Scelta Civica per l'Italia e Presidente Nazionale di AICS Associazione Italiana Cultura Sport. E’ stata infatti approvata oggi alla Camera dei Deputati, con 422 voti favorevoli e 12 contrari, la proposta di legge sul tema della cittadinanza sportiva di cui è primo firmatario.

Il testo interessa i minori di 18 anni che non hanno cittadinanza italiana, ma risultano regolarmente residenti nel territorio italiano almeno dal compimento del decimo anno di età, e prevede che questi possano essere tesserati presso società sportive appartenenti alle federazioni nazionali o alle discipline associate o in associazioni ed enti di promozione sportiva “con le stesse procedure previste per il tesseramento dei cittadini italiani”.

“E’ un grande risultato – dichiara Molea – ed un atto di civiltà dovuto, che rende giustizia ai giovani stranieri, nati o cresciuti nel nostro Paese, i quali potranno finalmente seguire amici e coetanei italiani nell’attività sportiva agonistica senza ostative legate al possesso della cittadinanza. Si pone così fine ad un’ingiustizia del tutto inammissibile e discriminatoria, che vedeva questi minori andare a scuola con i nostri figli, ma spesso non poter condividere con loro la possibilità di fare sport a livello agonistico, generando così una mancata e piena integrazione. Ora per tutte le federazioni sportive l’accettazione della richiesta di tesseramento da parte di un minore straniero da facoltativa diviene obbligatoria. Finalmente, insomma, una legge che elimina le differenze, almeno nello sport”.

“Al tempo stesso – prosegue Molea – si tratta di una grande soddisfazione per chi, come me, crede nei valori positivi ed educativi dello sport, che rappresenta un terreno di incontro ideale per culture differenti. Al pari della scuola, infatti, lo sport è un fattore di inserimento, di partecipazione alla vita sociale, di tolleranza, di inclusione e di rispetto delle regole, senza dimenticare l’importanza che riveste per il benessere fisico”. A questo proposito, nel corso della presentazione della proposta di legge alla Camera, Molea ha citato anche il forlivese Girolamo Mercuriali, medico del XVI secolo che per primo mise in risalto “le peculiarità di una corretta attività motoria anche a scopi terapeutici”.

Il testo, già approvato con voto unanime in Commissione VII alla Camera, era stato “benedetto” al suo arrivo in aula dall’allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Delega allo Sport, Graziano Delrio, che aveva espresso “condivisione piena” nei confronti della proposta di legge da parte del Governo; grande attenzione, inoltre, ha ricevuto dagli organi di informazione nazionali, sportivi e non solo, che in queste settimane vi hanno dato ampio spazio.

Ora il percorso del testo proseguirà al Senato: “un passaggio – conclude Molea – che auspico possa essere il più agevole e rapido possibile”.

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