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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Guida col cellulare, passa la linea 'morbida': nessuna sospensione della patente alla prima violazione

Giordano Biserni, presidente di Asaps, non nasconde infatti la delusione: "Francamente consideriamo la modifica assolutamente insufficiente, anzi, inutile"

"Quando ci siamo accorti che l’auspicata, sollecitata e promessa modifica dell’articolo 173 del CdS, con la previsione della sospensione della patente alla prima violazione e non alla seconda nei due anni,  come è stabilito nella attuale stesura, è scomparsa dal provvedimento di modifica del CdS in discussione alla Commissione Trasporti della Camera siamo rimasti sorpresi, di più,  veramente delusi".

Inizia così, con l'amaro in bocca, la nota dell'Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale in merito alla modifica del Codice della Strada in particolar modo sulla normativa che regola l'utilizzo del cellulare mentre si è alla guida.

"In attesa di una più radicale riforma del codice è in discussione  un provvedimento ( DDL Camera 423 e abb.)  che apporterà alcune sostanziali modifiche alle vigenti regole della strada. Il provvedimento in parola all’articolo 11 però si limita a modificare l’art. 173 del CdS,  prevedendo solo il raddoppio del periodo di sospensione della patente (prima previsto da 1 a 3 mesi) portandolo da 2 a 6 mesi, me sempre alla seconda violazione nei due anni, col raddoppio dei punti prelevati da 5 a 10".

Giordano Biserni, presidente di Asaps, non nasconde infatti la delusione: "Francamente consideriamo la modifica assolutamente insufficiente anzi inutile. La proposta di cui si era discusso nel dibattito primaverile in concomitanza con il compleanno della legge sull’Omicidio stradale e con un peggioramento della sinistrosità mortale nei primi mesi del 2017, era chiara e ben illustrata da Riccardo Nencini vice ministro ai Trasporti in vari interventi pubblici e condivisa e sollecitata  con forza dal direttore del  Servizio Polizia Stradale Giuseppe Bisogno. Inutile dire che l’ASAPS l’ha sostenuta con grande convinzione visto che l’aveva proposta già dal settembre del 2015".

"Il dilagante utilizzo del cellulare alla guida sia in fonia che in messaggistica  e navigazione sul web, che produce una ciclopica  forza distrattiva,  va ostacolato seriamente e non si capisce il senso di questo provvedimento azzoppato e a questo punto inutile. La sospensione solo alla seconda violazione non produrrà effetti concreti. Sappiamo che la violazione contestata dalla Polizia Stradale a Trapani e quella contestata dalla Polizia Locale di Treviso e dai Carabinieri di una stazione della Valsugana difficilmente si intrecceranno" si legge ancora nella nota di Asaps.

"Alzi la mano chi conosce qualcuno che in questi anni ha subito un ritiro della patente per doppia violazione dell’art. 173 nel biennio. Nessuno o quasi. Ecco qui è la risposta e qui risiede la preoccupazione dell’ASAPS per un provvedimento che sarà, come spesso accade, solo di facciata e improduttivo. Facciamo un appello ai parlamentari per un ripensamento. Sappiamo che lo stesso vice ministro Nencini presenterà un emendamento che preveda il ritorno alla ipotesi iniziale, sospensione della patente alla prima violazione così come auspicato dal Servizio Polizia Stradale. Si proceda velocemente perché sulla strada si continua a morire in modo sempre più preoccupante e la nuova sbornia del terzo millennio quella della distrazione da cellulare sta giocando la sua triste e drammatica parte".
 

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