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Lunedì, 29 Maggio 2023
Cronaca

La testimonianza: "Accudiamo in casa due anziani di 96 e 97 anni, non era meglio vaccinare anche noi?"

Come è possibile escludere dal “primo giro” i cosiddetti caregiver, vale a dire le persone che quotidianamente si fanno carico, con grande amore e pazienza, dell'accudimento di queste persone non autonome?

Se è giusto vaccinare in via prioritaria le fasce più deboli, come i disabili e i molto anziani, come è possibile escludere dal “primo giro” i cosiddetti caregiver, vale a dire le persone che quotidianamente si fanno carico, con grande amore e pazienza, dell'accudimento di queste persone non autonome? La domanda non astratta: se, infatti, si ammalano i 'caregiver' – spesso e volentieri a loro volta anziani – chi si prenderà cura di queste persone il cui carico è spesso e volentieri sulle spalle delle singole famiglie e non dell'assistenza pubblica? 

E' la domanda che si pongono due coniugi – lui 71 anni e 64 lei - che vivono in centro storico: “Quella dei 'caregiver', cioè le persone che assistono disabili o anziani non autosufficienti è una categoria che appartiene a me e a mia moglie e a tante altre persone che conosco. - spiega la lettera -. Da anni infatti, assieme a mia moglie, abbiamo deciso di vivere con i miei suoceri che oggi hanno rispettivamente 97 e 96 anni, un'età invidiabile che tuttavia li porta ad essere non autosufficienti con un'invalidità del 100 per cento. Loro non godono dell'assistenza domiciliare dell'ASL perché pensiamo a tutto noi: visite di controllo, cure mediche, fino ai più elementari bisogni quotidiani, cerchiamo di restituire tutto quello che hanno fatto, dalla nascita per mia moglie e per me poi che sono rimasto orfano e li ho considerati come genitori”.

Da una parte la buona notizia: “I miei suoceri sono stati vaccinati con Pfizer, li abbiamo accompagnati fiduciosi al Centro vaccini presso la Fiera di Forlì, hanno fatto la prima dose e fortunatamente stanno bene”. Ma poi il dubbio: “Ma io mi pongo una domanda: non sarebbe stato il caso di mettere in sicurezza contemporaneamente anche noi che ci prendiamo cura di loro e che inevitabilmente, pur usando la massima attenzione, dobbiamo uscire di casa per tutte le necessità? Se dovessimo ammalarci di Covid in maniera grave, visto che non siamo più giovani, non potremmo più accudirli e abbandonandoli a loro stessi  equivarrebbe  a farli morire, anche se forse non di Covid”.

“Domenica scorsa, durante la trasmissione televisiva "Che tempo che fa", il nuovo Commissario straordinario per l'emergenza Covid19 , generale Figliuolo, ha ricordato i 'caregiver' come persone da proteggere con priorità, purtroppo, al momento, non si è saputo nulla in merito. Ma, speriamo che tutto vada bene. Mi rattrista molto dover constatare che anche ai più alti livelli istituzionali un problema tanto sentito dal punto di vista umano non sia stato preso in considerazione”, conclude la testimonianza personale. 

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