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Cronaca

Classi deserte, il dirigente scolastico: "Un triste silenzio. La scuola dà colore alla vita"

Dal dirigente un invito agli studenti a "fare del vostro meglio per non interrompere il contatto con la scuola, e quindi principalmente con gli insegnanti. Vi invito a mantenervi puntuali nell’eseguire le consegne richieste"

Aule chiuse. Compiti in casa. L'emergenza coronavirus può essere considerata "un’occasione imperdibile per comprendere l’utilità del lavoro impostato in classe". Questo il messaggio di speranza del professor Davide Alpi, dirigente dell'Istituto Comprensivo Valle del Montone. Con la sospensione delle attività didattiche fino al 3 aprile, il mondo della scuola non si è fermato, ma adeguato ai tempi, proponendo didattica online. Manca tuttavia il contatto con i compagni di classe.

"La distanza dalla scuola sta dimostrando quanto essa sia preziosa e quanto frequentarla renda le giornate più piene e variegate - evidenzia Alpi -. A scuola si amplia la propria cerchia di amicizie, ci si intrattiene con i compagni, a volte divertendosi, a volte vivendo piccole tensioni; a scuola la vita procede con una ricca offerta di stimoli per crescere e diventare persone più capaci di vivere il mondo con forza e autonomia.  I contatti con i coetanei e con gli insegnanti, i successi e gli insuccessi, danno un colore alla vostra vita che, sono certo, tutti quanti potete apprezzare e cogliere nella sua intensità durante questa fase di interruzione delle lezioni".

In questi giorni Alpi continua a recarsi al lavoro: "Sono molto rattristato dal vostro silenzio, dalle classi e dai corridoi vuoti. E’ difficile trasmettere la sensazione di cupezza e ombrosità quando i locali interni sono pressoché deserti, quando manca la componente vitale per cui l’istituto stesso esiste, voi alunne e alunni". Dal dirigente un invito agli studenti a "fare del vostro meglio per non interrompere il contatto con la scuola, e quindi principalmente con gli insegnanti. Vi invito a mantenervi puntuali nell’eseguire le consegne richieste attraverso i canali che abbiamo attivato; questo periodo va sfruttato per “risistemare” le singole materie, per potenziare le aree in cui avete qualche difficoltà e per approfondire gli ambiti in cui vi sentite più motivati".

"All’età in cui si frequenta la scuola secondaria di primo grado, studiare ed eseguire le consegne va anche vissuto come un modo per conoscersi, per capire cosa piace di più e cosa rimane più difficile - prosegue Alpi -. Comprendere che qualcosa non ci riesce nel migliore dei modi non deve indurci ad abbandonarla o a cambiare strada, ma al contrario deve essere un incentivo per affrontarla, superando un po’ alla volta le incertezze e diventando, perché no, anche bravi. Rinviare continuamente ciò che si è tenuti a svolgere, lasciarsi avvolgere dalla pigrizia e occupare tutto il proprio tempo con attività ripetitive e quindi trascurare lo studio è esattamente come possedere un’auto di grossa cilindrata, ma tenerla perennemente parcheggiata in garage".

"Questo non è il tempo della vacanza da intendersi quale periodo vuoto da impegni - viene ricordato -; si tratta di una circostanza indubbiamente incresciosa che tuttavia vi fornisce un’occasione imperdibile per comprendere l’utilità del lavoro impostato in classe (ma da riprendere sempre a casa), per prendere coscienza più da vicino dei vostri punti di forza e dei vostri punti di momentanea debolezza, per i quali è necessario investire più tempo e cura. La scuola vi è vicina con affetto, consapevole del fatto che ognuno di voi è una risorsa a cui riservare attenzioni e da cui estrapolare e valorizzare al meglio tutte le potenzialità; il vostro impegno è però essenziale per rendere il rapporto tra voi e gli insegnanti un dialogo aperto, per favorire i vostri apprendimenti e quindi il vostro diventare grandi. Vi auguro di cuore di portare avanti un lavoro produttivo, con la viva speranza di rivedervi presto a scuola".

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