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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Dovadola

Liberazione a Dovadola: il paese ricorda i suoi caduti

Lunedì alle ore 10.00, presso Palazzo Antonio Raineri Biscia, piazza Cesare Battisti, Dovadola, verrà inaugurata la mostra "1943-1945: La Resistenza nella Valle del Montone",

Lunedì alle 10, a Palazzo Antonio Raineri Biscia, piazza Cesare Battisti, Dovadola, verrà inaugurata la mostra "1943-1945: La Resistenza nella Valle del Montone", allestita da Archeoclub - Sede di Dovadola, Archivio di Stato di Forlì, Scuola Primaria e Secondaria di primo grado di Dovadola, con il patrocinio del Comune di Dovadola. Interverranno: Foscolo Lombardi, presidente Archeoclub - Sede di Dovadola, Franco D'Emilio, Archivio di Stato di Forlì, Gabriele Zelli, sindaco di Dovadola. 

Sono molteplici gli episodi che hanno caratterizzato la Resistenza nella zona che va da Terra del Sole a San Benedetto in Alpe. Uno dei più singolari avvenne poco meno di un mese dopo l'8 settembre 1943, per l'esattezza martedì 5 ottobre, quando le formazioni partigiane erano appena in fase di organizzazione e i soldati degli eserciti alleati erano ben lontani dalla Romagna. Il fatto si svolse a Rocca San Casciano, dove furono liberati dal locale carcere tre partigiani in precedenza catturati dai soldati tedeschi. La vicenda è raccontata nel volume "La guerra nelle mie valli" curato da Luigi Cesare Bonfanti, il quale, riportando testimonianze del tempo, scrive che una squadra di "ribelli" della zona della Samoggia, al comando di Francesco Donatini, si stava trasferendo verso il Monte Falterona, mentre la restante parte della formazione comandata da Enrico Ferro si trovava più avanti ferma in località Marzanella, sul crinale tra Tredozio e Rocca, quando fu avvertita che il faentino Ugo Agnani e due suoi compagni erano stati presi e imprigionati a Rocca San Casciano.

Venne deciso di tentare di liberarli e allo scopo si diressero verso Rocca quattro partigiani, compreso Francesco Donatini. Sarà proprio quest'ultimo, verso le 16, a suonare il campanello del carcere. Il custode del reparto maschile, Alvaro Mini, guardò dallo spioncino senza scorgere alcuno. Allora decise di aprire la porta e subito uno sconosciuto, di bassa statura, sui 25 anni, gli puntò la canna di un moschetto al petto, spingendolo dentro, mentre gli altri tre partigiani, usciti dal vano della porta dell'Ente Cerealicoltura, che era posto sullo stesso piano, puntarono le armi. Poi intimarono a Alvaro Mini di non fiatare, pena la vita, e gli ingiunsero di accompagnarli nella cella dove erano rinchiusi i tre partigiani. Con le chiavi che il custode aveva in tasca, uno dei quattro armati aprì la cella. Dentro c'erano quattro reclusi. Scapparono solo i tre partigiani perché il quarto declinò l'invito affermando che gli era rimasto un solo giorno da scontare. Il custode venne rinchiuso a sua volta nella cella. All'uscita, che dava sulla piazza principale, la gente che si era raccolta applaudì i quattro che si diedero alla fuga verso Modigliana coi tre compagni liberati. Nel rapporto dei Carabinieri di Rocca San Casciano, che intitolarono: "Liberazione di tre detenuti da parte dei partigiani", venne dichiarato che sulle montagne tra Faenza e Modigliana si aggiravano "gruppi armati composti da prigionieri nemici fuggiti dai campi di concentramento delle province limitrofe e soldati italiani sbandati". Poi aggiunsero che non era "possibile valutare l'entità di tali Gruppi", ai quali si stava aggiungendo la "Banda" di Silvio Corbari. 

Martedì con inzio alle ore 9.30, presso Piazza Cesare Battisti, Dovadola, avrà luogo invece la cerimonia per il 72° anniversario della Liberazione, che prevede un articolato programma. Il ritrovo dei partecipanti è previsto per le 9.30 in piazza Cesare Battisti dove sarà ricordato Primo Cai (Dovadola 1922 - Cefalonia 1943), Medaglia d'Oro al Valor Militare. La tappa successiva sarà presso l'Oratorio di San Sebastiano di via Tartagni Marvelli, dov'è conservata la lapide nella quale sono incisi i nomi dei Caduti dovadolesi durante il Secondo conflitto mondiale; caduti che saranno ricordati dal sindaco Gabriele Zelli. Nell'occasione sarà allestita una mostra di opere, voluta da Serena Venturelli, presidente dell'Associazione Artisti Dovadolesi, alla quale il sindaco Zelli consegnerà l'attestato di Benemerito di Dovadola per aver organizzato per vent'anni mostre d'arte a Dovadola e a Forlì coinvolgendo gli artisti del paese, facendoli conoscere a un pubblico più vasto, e ospitandone altri provenienti da tutta la Romagna. In questo modo Serena Venturelli ha dimostrato che la cultura può unire e dare impulso all'identità di un territorio. Seguirà il corteo per la deposizione delle corone d'alloro al Monumento ai Caduti di piazza della Vittoria e al cippo che ricorda Primo Cai, collocato nell'omonimo giardino pubblico. Alle ore 10.30 si terrà la visita alla mostra "1943 - 1945: la Resistenza nella Valle del Montone" e al termine, alle ore 11.15 circa, i partecipanti si trasferiranno prima a Montepaolo e poi presso il Cimitero comunale per deporre un mazzo di fiori presso il cippo che ricorda Domenico Bandini, ucciso nel 1944 per rappresaglia dai nazifascisti durante un rastrellamento, e uno sulla tomba del partigiano Duilio Piazza. 

Per informazioni 3493737026

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