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Cronaca

Licenziate 4 lavoratrici dalla società pubblica Serinar, "nessuna ricollocazione"

“Il caso Serinar. non passerà nel silenzio”: è il monito che arriva dai sindacati del settore del commercio e servizi Cgil-Filcams, Cisl-Fisascat e Uil-Uiltucs in merito alla Serinar la società pubblica per l'insediamento universitario"

“Il caso Serinar. non passerà nel silenzio”: è il monito che arriva dai sindacati del settore del commercio e servizi Cgil-Filcams, Cisl-Fisascat e Uil-Uiltucs in merito alla Serinar la società pubblica per l'insediamento universitario che si avvia a ridurre la propria forza lavoro, con il licenziamento di 4 lavoratori su 15.

Ser.in.ar è una società partecipata a capitale pubblico che si occupa di promuovere e sostenere le attività dell'Università di Bologna nella provincia di Forlì-Cesena, di cui un 35% è detenuto dal Comune di Forlì e un altro 35% dal Comune di Cesena, quindi soci di maggioranza, che ha deciso nel 2014 a fronte di un progetto di ristrutturazione aziendale di operare un significativo taglio sul personale, nello specifico 4 persone su 15 ovvero circa il 27%.

Lamentano i sindacati: “Tale decisione è stata presa senza il minimo consulto delle organizzazioni sindacali, le quali sono venute a conoscenza del progetto solo tramite i dipendenti ovviamente preoccupati per il proprio posto di lavoro, e hanno chiesto di seguito una serie di incontri a tutela delle maestranze tenutisi in parte anche presso la Provincia di Forlì-Cesena. Cosa ancor più sconcertante è costituita dal fatto che nel progetto di ristrutturazione non si è tenuto assolutamente in considerazione l’abbattimento dei costi aziendali incidendo sui super minimi e sui compensi extra della Direzione Aziendale e di responsabili qui presenti, e che non vi è stata nessuna reale e concreta proposta di ricollocamento di questi lavoratori (differentemente da altre realtà forlivesi)”.

Ed ancora: “A nulla è valsa la richiesta di rivedere il complessivo costo del lavoro aziendale in una logica di solidarietà. Il fatto compiuto si è verificato a giugno 2015, con il taglio delle famose 4 teste e, ancora oggi, sono in attesa di una proposta di ricollocazione che tenga conto delle professionalità e delle singole condizioni ma che tarda a venire”.

Forse vi chiederete come mai si vuole dare risalto alla questione solo oggi. “Nella carrellata di incontri che si è susseguita sia presso la Provincia di Forlì-Cesena mediante il tavolo di crisi aziendali sia presso l’assessorato del Comune di Forlì, più volte le organizzazioni sindacali sono state tranquillizzate dalla presunta volontà e massimo impegno delle istituzioni nel voler ricollocare le lavoratrici presso altre società partecipate, ma nulla di concreto si è mosso sino ad oggi. Mentre sulla stampa riecheggiano notizie riguardanti le sorti di dipendenti di altre società partecipate, nulla si sente dire di Ser.In.Ar. Crediamo che tutte le lavoratrici ed i lavoratori abbiano pari dignità e pari opportunità nei confronti degli enti locali e delle Istituzioni, a prescindere dalla dimensione della realtà aziendale, e di conseguenza debbano essere soggetti alle stesse attenzioni e trattamenti, ad oggi evidentemente più corretti in aziende quali SEAF e molto meno in Ser.In.Ar. Pertanto siamo a richiedere alle Istituzioni coinvolte un passo concreto nei confronti di queste persone per ricollocarle presso altre realtà con proposte valide e accettabili”.

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