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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Lino Pizzi, 50 anni di sacerdozio: "Occorre avere fede, amore e coraggio"

Per una singolare coincidenza, oggi la diocesi di Forlì-Bertinoro fa festa doppia. Il 50° dell'ordinazione sacerdotale del vescovo monsignor Lino Pizzi coincide, infatti, con i 50 anni dall'inaugurazione del Seminario di via Lunga

Per una singolare coincidenza, oggi la diocesi di Forlì-Bertinoro fa festa doppia. Il 50° dell’ordinazione sacerdotale del vescovo monsignor Lino Pizzi coincide, infatti, con i 50 anni dall’inaugurazione del Seminario di via Lunga. Il programma dell’evento prevede per le 18.30, nel cortile del grande edificio recentemente ristrutturato, la relazione del vescovo emerito di Ravenna-Cervia monsignor Giuseppe Verucchi, sul tema “Il prete oggi”, seguito dall’intervento di don Michele Morandi su “La formazione del seminarista”. Alle 19.30, monsignor Pizzi presiederà la concelebrazione eucaristica, seguita alle 20.30 da un momento di convivialità e testimonianze aperto a tutti.

La posa della prima pietra del nuovo seminario della Diocesi di Forlì (l’unificazione con Bertinoro avverrà solo nel 1970) risale al 29 giugno 1963. Tuttavia, già pochi anni dopo i responsabili diocesani si accorsero che la struttura appena realizzata non avrebbe mai ospitato i 60 seminaristi ipotizzati sulla carta. L’edificio fu così destinato anche ad altri usi: oltre al Comitato per la Lotta contro la Fame nel mondo (proveniente dalla chiesina del Miracolo, in via Cobelli) ospitò la sezione staccata della Scuola Media “Giorgina Saffi” e, dal 1979, la Cooperativa “Scuola Aperta” con il Liceo linguistico “Adamo Pasini” e la Scuola Media libera. A metà degli anni ’70 nasceva anche la Scuola diocesana di teologia, che nel 1985 è divenuto Istituto Diocesano di Scienze Religiose “Benedetta Bianchi Porro” e nel 2011 persino Istituto Superiore di Scienze Religiose “Sant’Apollinare”. Con la recente ristrutturazione, i quattro corpi a doppia vu dell’imponente edificio accolgono anche la rinnovata Biblioteca del Seminario, a libera consultazione nei pomeriggi feriali, con una dotazione di decine di migliaia di testi.

Classe 1942 e consacrato vescovo il 22 gennaio 2006 nella basilica di Nonantola (ha fatto il suo ingresso a Forlì-Bertinoro il 29 gennaio di quell’anno), monsignor Lino Pizzi è stato ordinato sacerdote il 18 giugno 1966 da monsignor Giuseppe Amici. Il 22 gennaio scorso è entrato nell'undicesimo anno di episcopato: la nomina ufficiale risale al 12 novembre 2005 per merito di papa Benedetto XVI. Don Lino, come lo chiamano ancora a Nonantola, di cui è stato parroco dal 1986 al 1999, guarda la realtà odierna facendo tesoro delle sue nozze d’oro con la chiamata di Cristo: “Essere sacerdote oggi, nella nostra società e nella nostra cultura impregnata da un forte secolarismo, vuol dire credere e annunciare con fiducia una Persona, un messaggio di grande valore umano e cristiano, Gesù Cristo, il suo Vangelo e le verità più profonde relative all’uomo e alla sua esistenza.  E’ un forte richiamo ai valori umani più genuini, che Cristo esalta e continua a proporre attraverso il ministero della Chiesa e dei fedeli, laici e sacerdoti”.

In un contesto così egoista e superficiale, il giovane fa fatica a votare la sua vita alla preghiera e al servizio agli altri. “Oggi costatiamo una grande scarsità di vocazioni al sacerdozio, dovuta a tanti fattori sociali e religiosi. Ai giovani chiederei di interrogarsi sul senso da dare alla propria vita. Io ho trovato che spenderla come sacerdote è molto bello e se ci fosse modo di ricominciare da capo, lo farei nuovamente. Occorre avere fede, amore e coraggio per fare scelte grandi e definitive”.

Piero Ghetti

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