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Cronaca

Lite in tribunale di quasi trent'anni fa, il Comune deve ora pagare un risarcimento di 357mila euro

Il Comune di Forlì costretto ad un esborso, a titolo di risarcimento, di circa 357mila euro che tecnicamente viene qualificato come  “debito fuori bilancio”

Il Comune di Forlì costretto ad un esborso, a titolo di risarcimento, di circa 357mila euro che tecnicamente viene qualificato come  “debito fuori bilancio”. E’ l’esito di una sentenza in primo grado del tribunale civile di Forlì, collegata con un’annosa e intricata vicenda legale che affonda le sue radici quasi a trent’anni fa, e per la quale il tribunale forlivese non ha concesso la sospensiva, rendendo obbligatorio pagare il risarcimento entro 4 mesi alla controparte danneggiata. 

La giunta comunale, nell’ultima seduta, ha deciso di ricorrere in Appello contro la sentenza, ma nel frattempo il danno riconosciuto dal giudice è immediatamente esecutivo. La vicenda nasce da una controversia di natura urbanistica  di metà degli anni Novanta, “che non si è originata quindi sotto questa amministrazione”, precisa nella commissione consigliare di giovedì pomeriggio l’assessore al Bilancio Vittorio Cicognani.

In particolare, il Comune aveva autorizzato per due volte la sopraelevazione di un immobile abitativo, ma poi successivamente aveva intimato la demolizione dei manufatti già realizzati in quanto considerati abusivi. In comportamento discordante dovuto a un contenzioso legale. “Le licenze edilizie, infatti, erano state annullate dal Tar sul ricorso di un vicino, il processo ora in corso è relativo alla quantificazione del danno”, spiega l’assessore agli Affari legali Marco Catalano. 
 

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