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Martedì, 21 Marzo 2023
Tradizioni / Castrocaro Terme e Terra del Sole

"Lóm a mêrz", si accoglie la primavera: alla Rocca di Castrocaro si è rinnovato l'antico rito

Questa festa che si tiene ogni anno nel comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole riprende i tradizionali e antichi riti agresti che si tenevano nelle campagne romagnole

La Rocca di Castrocaro ha ospitato l’evento annuale dedicato all’arrivo della bella stagione e al buon raccolto, il "Lóm a mêrz". I partecipanti hanno potuto ammirare gli spettacolari combattimenti medievali dei due gruppi Corte di Giovedia e Arpa del Diavolo e fare una degustazione gratuita di Vin brulé a cura del gruppo alpini di Castrocaro Terme. Poi è stato acceso il tradizionale falò simbolo di questa festa e della mediazione tra mondo terreno e soprannaturale. L’atmosfera è stata scaldata ulteriormente dai festosi intermezzi musicali del gruppo Doctor Folk. Gli spettatori hanno potuto visitare il castello e il suo museo storico unendosi alle visite guidate del primo castellano del terzo millennio della Rocca di Castrocaro, Elio Caruso. 

Questa festa che si tiene ogni anno nel comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole riprende i tradizionali e antichi riti agresti che si tenevano nelle campagne romagnole, denominati “lóm a mêrz” ovvero, appunto, “i lumi di marzo”. Tali riti, ancora sporadicamente praticati dai contadini della zona, prevedevano di accendere un fuoco nel proprio campo al tramonto degli ultimi tre giorni di febbraio e dei primi tre di marzo. I grandi falò accesi nei poderi romagnoli erano simbolo e celebrazione del termine della “cattiva stagione” invernale e dell’inizio della “buona stagione” primaverile. Era così che, fino a mezzo secolo fa, si inaugurava il mese in cui inizia la primavera con spettacolari fuochi che riempivano tutta la pianura di straordinari “puntini” di luce e magia, attorno ai quali erano solito saltellare i bambini mentre cantavano canzoncine propiziatorie.

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